Monumento all'eretico Dolcino

Monumento all'eretico Dolcino Un'idea provocatoria a Novara per ricordare il frate bruciato sul rogo Monumento all'eretico Dolcino NOVARA — C'è chi vuole innalzare un monumento all'eresiarca Fra' Dolcino, personaggio scomodo vissuto a cavallo tra XIII e XIV Secolo, citato da Dante nel canto XXVIII dell'Inferno. La proposta, a metà fra il serio e il provocatorio, viene dalla sinistra indipendente novarese, che l'ha formulata sull'ultimo numero del periodico di corrente. Viene presentata come 'il giusto tributo di una città al figlio più illustre.. Se già l'Iniziativa è destinata a far discutere, visto che il personaggio è di quelli che dividono l'opinione pubblica, anche la sede proposta, la centralissima piazza Martiri, dove sorge il monumento a Vittorio Emanuele II. solleverà non poche perplessità. Si vorrà far coesistere Il re con Fra' Dolcino? Forse non tutti ricordano l'eresiarca di Prato o Romagnano Sesia (i due centri della bassa Velsesla se ne contendono i natali). L'Alighieri ne parla nel canto del «Seminator di scandalo o di scisma». E' Maometto che Implora il poeta: «Or di a Fra Dolcin dunque che s'armi, /tu che forse vedrai il sole in breve, is'ello non vuol qui tosto seguitarmi'. Discepolo di Gherardo Segalelli. fondatore della setta religiosa dei Fratelli Apostolici, quando 11 maestro fu arso vivo nel 1300 Fra' Dolcino lo sostituì nel comando, andando a predicare la carità e la comunanza dei beni e delle donne. Contro Dolcino fu bandita una crociata. Dopo aver resistito per più di due anni, in Valsesia. con l'appoggio dei Conti di Blandrate, l'eresiarca si ridusse con tremila seguaci sul Monte Rubello sopra Trivero. Qui fu catturato dai soldati del vescovo di Vercelli il 13 marzo 1307. con la sua compagna Margherita DI Trento, e bruciato sul rogo. Ma com'è nata l'idea di immortalare il frate -guerrigliero'? Il portavoce della sinistra indipendente, il giovane laureando Mauro Longoni, parte dalla convinzione che Novara abbia ormai «rimosso» dalla sua memoria storico-culturale il ricordo di questo controverso e discusso personaggio. L'affermazione non corrisponde del tutto alla verità, perché anche recentemente sono stati numerosi gli studi In merito di storici e scrittori novaresi e vercellesi. Longoni fa poi riferimento al pensiero dolclnlano. che contiene elementi di comu nismo e prefigura la libertà sessuale. In una lettera. Dolcino scrive fra l'altro: «/ faici non sono tenuti a pagare le decime. Giacere con una donna e non congiungersi con lei è impresa superiore a far resuscitare un morto». La proposta concreta è quella di innalzare in Piazza Martiri un monumento al «Martire Dolcino» alto come il San Cartone di Arona. Questo perché alla resa dei conti si tratta dell'unico novarese citato da Dante. Accanto all'esigenza di rinfrescare la memoria dei novaresi su questo frate, la proposta della sinistra indipendente viene spiegata dall'ex sindaco Rinaldo Canna come .un'iniziativa culturale che si propone di recuperare una personaggio di estrema attualità il cui ricordo è ben radicato nella memoria popolare nelle zone del Novarese e della Valsesia. Ancora oggi si usano espressioni come .non fare il fra dolcino.. .Quella del monumento — continua l'ex sindaco — sarebbe un'iniziativa di grande richiamo. Mi rendo conto che l'idea è destinata a provocare reizionl diverse sopratutto in un mondo culturale con certe prudenze. Siamo però curiosi di conoscere come reagirà l'opinione pubblica.. Ma chi dovrebbe realizzare materialmente il monumento? . L'iniziativa, dovrebbe essere assunta dai partiti laici se, beninteso, saranno d'accordo. Ma anche Comune e Provincia dovranno interessarsi a questo recupero culturale». f. a.

Persone citate: Gherardo Segalelli, Longoni, Martire Dolcino, Mauro Longoni, Rinaldo Canna, Rubello, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Arona, Novara, Prato, Romagnano Sesia, Trento, Vercelli