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Mediobanca, si stringono i tempi Il pei annuncia battaglia, Pomicino vuole «chiudere entro il 18» Mediobanca, si stringono i tempi ROMA — Su Mediobanca si stringono i tempi e tornano le polemiche. Il presidente della commissione Bilancio della Camera, on. Paolo Cirino Pomicino, ha scritto una lettera al presidente dell'Ir! Prodi nella quale chiede che venga trasmessa alle commissioni Bilancio tutta la documentazione sul progetto di privatizzazione di Mediobanca, in vista dell' audizione con i ministri Granelli ed Amato che si svolgerà il 18 gennaio alla Camera. Girino Pomicino, conversando con giornalisti a Montecitorio, ha precisato che la sua iniziativa è stata concordata con i presidenti delle commissioni Industria e Finanze. «Non voglio che si proceda assolutamente ad ulteriori rinvìi», ha detto Cirino Pomicino. -Ho anche chiesto di conoscere la direttiva che ho appreso da un giornale e di conoscere l'accordo tra i privati, perché questo elemento è essenziale, e tutti gli altri elementi che possano dare un quadro di riferimento su cui poi decidere». «Noi siamo tutti interessati — ha concluso Cirino Pomicino — a chiudere entro il 18 con questa vicenda Mediobanca». n pei annuncia però battaglia: vuole rimettere in discussione l'intero piano privatizzazione. In una nota messa a punto dalla segreteria si critica in diversi punti il progetto messo a punto nei mesi scorsi da Antonio Maccanico. Per i comunisti, le tre banche di interesse nazionale (Comit, Credito Italiano e Banco Roma) devono innanzitutto mantenere la maggioranza relativa e non avere un rapporto paritario con il gruppo dei privati. Il ruolo maggioritario delie Bin dovrà essere «garantito attraverso precise norme statutarie e non soltanto attraverso patti parasociali». Il pei chiede inoltre che la fissazione del prezzo delle azioni da cedere ai privati venga effettuato da «organi arbitrali e società di revisione di indiscussa autonomia e di massimo prestigio internazionale».