E' il quinto azionista della Compagnie Financière con 11,5% di V. S. Gianni Zandano

De Benedetti nel Consiglio della compagnia Indosuez E' il quinto azionista della Compagnie Financière con 11,5% De Benedetti nel Consiglio della compagnia Indosuez Al San Paolo di Torino (1%) andrà un posto nel vertice della banca controllata MILANO — Carlo De Benedetti, quinto azionista con l'i.5% della Compagnie Financière de Suez che controlla 11 gruppo francese Indosuez, è da ieri membro del consiglio di amministrazione della finanziaria. E' ovviamente l'unico italiano e, con René Lamy, governatore della Socleté Generale de Belgique (pur'essa al quinto posto con una partecipazione dell'1,5%) anche uno dei due consiglieri non francesi. Come si ricorderà, in occasione della privatizzazione del gruppo francese, attuata lo scorso ottobre nell'ambito del piano Balladur, attraverso Cerus il presidente di Olivetti aveva acquistato una partecipazione pari all'I.5%. Oltre a De Benedetti, un altro azionista italiano aveva preso parte all'operazione: l'Istituto San Paolo di Torino, che con una quota dell'1% si trova in sesta posizione. Il San Paolo non ha un rappresentante nella finanziaria, ma l'avrà nella banca francese. In occasione del prossima riunione, entrerà infatti nel consiglio della Banque Indosuez di Parigi Alfonso Iozzo, responsabile del settore estero del San Paolo. Quanto a De Benedetti, i suoi rapporti con il gruppo francese datano da parecchio tempo: il gruppo Indosuez, infatti possiede 11 4% della Coflde. il 4,3% della Valeo e il 10,3% della Cerus (la capofila delle attività francesi di De Benedetti), partecipazione quest'ultima che è stata recentemente ampliata. Ed è proprio nel portafoglio Cerus che si trova 1*1,5% di Indosuez. Ieri, in occasione del consiglio di amministrazione della Compagnie, il presidente Renaud de la Geniere ha annunciato che il bilancio 1987 della finanziaria chiude con un utile netto consolidato vicino ai due miliardi di franchi, contro i 2,4 miliardi dell'anno precedente. Oltre a De Benedetti e a Lamy, gli altri consiglieri sono: Michel Pecqueur e Jean Luis Beffa, rispettivamente presidente della Elf- Aquitaine e della Salnt-Gobain, che hanno partecipazioni del 3,5% nella Compagnie e sono oggi 1 due maggiori azionisti; Patrick Rlcard (Pernaud-Rlcard con il 3%); Jacques Henri Ctougenheim (Union des Assurances de Paris con l'l%); Antolne Jeancourt-Galignani (Banque Indosuez); Philip Malet, Jerome Monot e Bernard Tricot (quest'ultimo consigliere di stato e ex presidente della Cob, la Consob francese) oltre, naturalmente, al presidente. Tornando a De Benedetti, anche in Italia le cose sembrano andargli bene: Olivetti, che secondo quanto da lui stesso anticipato in occasione dell'ultima assemblea di bilancio si preparava ad un 1987 meno brillante del 1986, sembra Invece che riuscirà a mantenere l'utile in linea con quello precedente. Tornando alla privatizzazione del gruppo Indozuez, qualche problema c'è stato al momento dell'operazione per i dipendenti del gruppo, ai quali erano state riservate delle azioni. Il crollo delle Borse, avvenuto ancor prima che essi avessero materialmente pagato i titoli, aveva di colpo ridotto i vantaggi. Ma un'ancora di salvezza è arrivata dall'interno, sotto forma di dilazioni di pagamento. v. s. Gianni Zandano Carlo De Benedetti

Luoghi citati: Italia, Parigi, San Paolo, Torino