Falso medico dal '75

« Quell'inchiesta non è da donne » « Quell'inchiesta non è da donne » A Bologna commissione tutta femminile indaga sugli abusi alle pazienti - Ma il presidente dei medici protesta: «E' una discriminazione» BOLOGNA — -Non ho niente contro le donne. L'idea di dipingermi come un veteromaschilista mi fa solo sorridere. Avere affidato l'indagine sulle cosiddette visite a luci rosse ad una commissione d'inchiesta di sole donne ritengo rappresenti una discriminazione inaccettabile-. Carlo Monti, 45 anni, presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, dice di non amare le polemiche, ma contro l'operato del Comune non risparmia critiche e contestazioni. La vicenda oggetto della discordia prende avvio un mese fa, quando in Consiglio comunale viene letta una lettera anonima di un'aspirante bidella. Poche frasi denunciano un. episodio inquietante che lo stesso Monti non esita a definire 'gravissimo'. La giovane sarebbe stata sottoposta a una visita medica non proprio ortodossa: fatta spogliare da due medici dell'Ufficio igiene dell'Usi 29 sarebbe stata costretta a fare flessioni appoggiata al muro e a rimanere nuda anche per la visita oculistica. Alla denuncia anonima ne seguono altre più precise e dettagliate. Qualcuna esce anche dall'anonimato. 'Avevo trovato un posto come insegnante —racconta Cristina — e mi dissero che dovevo farmi visitare dall'Ufficio d'igiene. Ricordo la profonda umiliazione di trovarmi nuda davanti a medici senza sapere perché, con il dubbio angoscioso che tutto questo non fosse lecito. Mi palparono anche l'inguine. Volevo sfogarmi prima, ma mi mancò il coraggio di denunciare una violenza dai confini cosi incerti'. Per indagare su queste visite sospette l'as¬ sessore alla Sanità del Comune di Bologna, Mauro Moruzzi, e il presidente dell'Usi 29, Emilio Rebecchi, decidono di affidare l'incarico ad una commissione di sole donne: una funzionarla dell'assessorato e due primari ospedalieri. La richiesta di avere interlocutrici donne era partita dalle stesse ragazze vittime degli abusi dei medici. -Davanti a un uomo non riusciremmo — spiegarono — a raccontare fino in fondo la verità. Saremmo troppo imbarazzate'. Ed è proprio questo il punto che divide l'Ordine del medici e le autorità comunali. •Non metto in dubbio la capacità delle tre donne scelte, ma contesto il fatto che siano state scelte perché donne. E' un precedente strano — riprende il dottor Monti —. E' come dire che dovremmo fidarci solo di pretori o magistrati donna per risolvere certi casi-. Le contestazioni del presidente dell'Ordine dei medici vanno oltre la composizione tutta al femminile della commissione d'inchiesta. -Dell'iniziativa sono stato informato attraverso la stampa. L'Ordine non è stato coinvolto in alcun modo. Non abbiamo ricevuto nessun dossier sull'inchiesta avviata dall'Usi: L'assessore però non ha dubbi: -E' un nostro diritto — dice — compiere indagini. Di fronte a casi cosi gravi, direi anzi che è un dovere'. Moruzzi spiega poi che la scelta di una commissione di sole donne non può certo definirsi «una discriminazione all'incontrano:. .Piuttosto — sottolinea — è un atto di doverosa sensibilità-. Marisa Ostolani

Persone citate: Carlo Monti, Emilio Rebecchi, Marisa Ostolani, Mauro Moruzzi, Moruzzi

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Bologna