8 di Valeria Sacchi
Da un miliardo regalato la scalata dei Canavesio Sette anni fa il padre affidò a Cesare e Massimo i suoi risparmi Da un miliardo regalato la scalata dei Canavesio D grande affare fu l'acquisto di Norditalia - Il bluff stroncato da un ispettore del governo MILANO — Sei anni di corsa alla fama, un anno di incertezze, ora il carcere. Eppure, all'epoca in cui tra Torino e Milano 1 due fratelli inseguivano 11 potere finanziario, chi li conosceva aveva solo parole gentili nel loro confronti Massimo, più sportivo, sciatore, con un sorriso più aperto: Cesare, il volto nevrotico e pallido, i pantaloni sempre un dito sopra la caviglia alla vecchia usanza anglosassone: ma entrambi con l'aria seria dei bravi ragazzi e nessun gesto aggressivo. Diligenti (fu uno di loro a redigere la guida, che ebbe successo, dal titolo •Come leggere il Sole 24 Ore-) un po' yuppy, sempre nei posti giusti, o ritenuti tali: il lunch solo al Savini. lo sci al Sestriere. Oggi, lo si capisce, due megalomani, due arrampicatori improvvisati e spavaldi. Pure a modo loro onesti e infantili: non sono scappati, si sono lasciati arrestare nella loro stessa citta. Mai, nemmeno nei momenti più difficili, hanno perduto tra loro la solidarietà: più protettivo il maggiore, Massima che oggi ha 31 anni, più fragile il piccolo Cesare, di cinque anni minore. Il loro successo, che per molto tempo era apparso un mistero, oggi è svelato: si tratta della solita trappola dei titoli atipici (vendita porta a porta di certificati che danno diritto a quote di immobili o di società che si riveleranno poi sopravvalutate) abbinata al meccanismo delle scatole cinesi (una società ne controlla un'altra e cosi via per una lunga serie). Resta invece, più profondo che mai, il mistero di come nessuno li abbia fermati in tempo. La loro storia comincia nel 1981, 14 settembre, quando Massimo decide di fondare l'Istituto Finanziarlo Piemontese, capitale un miliardo raccolto in famiglia (il padre era stato un grosso distributore di acque minerali) e tra risparmiatori che credono in lui, e prende socio Cesare allora appena ventenne. Subito i due fratelli cominciano a raccogliere altro danaro attraverso certificati di partecipazione abbinati ad una Iniziativa Immobiliare (Colle Castiglione). Ma si accorgono ben presto che l'atipico sta tramontando e decidono di al¬ largare gli orizzonti, di puntare sulla finanza vera e propria. Per avviare questo programma si spostano a Milano, la capitale degli affari: è il 1983 e il primo affare che concludono è il 45 per cento del Credito Milanese. Ma non si fissano su questa operazione, anzi ne fanno un trampolino: dopo due mesi la banca è venduta e con questi soldi, uniti ad altro danaro raccolto dalla rete Ifp tra settecento risparmiatori, acquistano gradualmente il controllo di una compagnia di assicurazione, la Norditalia. Da qui prende il via la mappa del loro piccolo impero Il sistema di questa espansione è semplice: l'ultima società acquistata compera a sua volta alcune delle partecipazioni presenti nel portafoglio della so¬ cietà acquirente, cne cosi riavrà parte dei quattrini investiti nell'operazione. Il gruppo si allarga: Massimo e Cesare aggiungono alla mappa la Sem, la Nuova Edificati-Ice. le Ferrovie Torino Nord, eccetera. Siamo alla metà del 1986 e le voci su difficoltà del gruppo cominciano a trapelare: in Borsa se ne parla con insistenza, e non solo in Borsa. Ma, stranamente, i fratelli sembrano protetti da invisibili tutele: le banche continuano a dar loro fido, e la piccola torre (che spazia oramai dalle assicurazioni agli immobili, dai servizi finanziari e quelli turistici come San Sicario) regge. La buccia di banana arriva con Valerio Zanone, neo ministro dell'Industria dopo Altissimo. Zanone decide nel novembre del 1986 di inviare un ispettore alla Fldelital dove si sospetta che non tutto sia in regola. A quel punto Massimo lascia libero il fratello di andarsene (e subito Cesare pensa bene di comperare la Florio). Lui. Massimo, tenta invece di vendere Norditalia a De Benedetti, ma senza successo. La discesa, rapida quanto l'ascesa, s'inizia da questo momento, anche se per parecchi mesi la situazione tiene, al punto che nel luglio scorso Guido Accornero pensa di potercela fare e compera, seppure per una cifra simbolica, il tutto. Ma anche lui darà forfait. Valeria Sacchi Cesare Canavesio Massimo Canavesio
Persone citate: Canavesio, Castiglione, Cesare Canavesio, De Benedetti, Guido Accornero, Massimo Canavesio, Savini, Valerio Zanone, Zanone
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