Per le bellette Sip «gonfiate» una pioggia di esposti a Roma

Per le bollette Sip «gonfiate» una pioggia di esposti a Roma Decine di lettere sul tavolo della procura, si apre un'inchiesta Per le bollette Sip «gonfiate» una pioggia di esposti a Roma L'azienda: «Contestazioni non superiori a quelle degli altri Paesi europei» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — L'esemplo dell'avvocato romano Emiliano Amato che ha Inviato alla procura della Repubblica di Roma un esposto contro la Sip, la società telefonica pubblica, ha fatto scuola. Sul tavolo del sostituto procuratore Davide lori si sono ammucchiate infatti da metà novembre ad oggi decine di lettere di utenti che denunciano disservizi, bollette gonfiate, addebiti di telefonate che non hanno mai fatto. Ed altre continuano a giungerne. Sul caso, il magistrato ha già aperto un fascicolo con l'intenzione di svolgere un'inchiesta preliminare per verificare se possano configurarsi estremi di reato nel confronti di impiegati o operai della Sip o addirittura nei confronti della stessa azienda. Il compito di compiere i primi accertamenti e di preparare un dettagliato rapporto è già stato assegnato dal giudice alla Guardia di finanza. Non è la prima volta che la magistratura si interessa dell'azienda telefonica. Per gli stessi motivi contenuti nelle denunce presentate nei giorni scorsi, furono licenziati e finirono in galera tempo fa alcuni operai ed un impiegato sorpresi a telefonare o a far telefonare parenti e amici su linee di utenti sconosciuti E probabilmente la stessa cosa deve essere accaduta una sera di metà novembre quando l'avvocato Amato alzando 11 suo telefono si inseri in una conversazione che andava avanti chissà da quanto tempo. Ma la cosa sorprendente è che il «teletax», l'apparecchio che il professionista aveva fatto installare sul suo centralino, continuava a segnare scatti su scatti. Chi si era agganciato sulla linea, telefonando a sue spese? Un dipendente della Sip? Oppure l'errore era da Imputare ad un funzionamento anomalo delle apparecchiature dell'azienda? In quel caso fu facile all'avvocato romano dimostrare lo sbaglio e rientrare in possesso del denaro versato in più. Ma quanti cittadini pagano, senza alcun riscontro, bollette gonfiate sulle quali sono contabilizzate telefonate che non hanno mai effettuato? A chi non è capitato almeno una volta di ascoltare nel proprio apparecchio altre voci o di vedersi recapitare una bolletta spropositata all'uso che ha fatto del telefo¬ no nel bimestre? E' solo colpa di dipendenti disonesti o c'è qualche altra cosa che non funziona? A giudicare dalle denunce giunte in procura, sembra più probabile la seconda ipotesi, anche se 1 vertici della Sip minimizzano dicendo che, tutto sommato, le contestazioni sulle bollette sono da noi, in percentuale, non. superiori a quelle di altri Paesi: solo 150 mila, cioè, su un totale di 120 milioni di bollette. -Sarà pur vero — dice l'avvocato Amato — ma è anche vero che in altri Paesi c'è più trasparenza nsi rapporti cittadino-azienda telefonica. La Sip, per esempio, potrebbe inviare assieme alla bolletta una copia del 'traffico telefonico' registrato di volta in volta o riconoscere quanto meno la validità del telefax. L'apparecchio per il controllo degli scatti viene montato dalla stessa Sip su richiesta e a spese dell'utente. Ma in caso di contestazione fa fede solo il contascatti della centrale'. Che il sistema della telefonia in Italia, di tipo elettro meccanizzato, sia ormai superato dal più recenti sistemi elettronici e che le linee esistenti siano sovraccariche per venire incontro alle erescenti richieste dell'utenza, non è più un segreto da anni Ma che cosa potrà fare un magistrato contro l'inefficienza di un servizio? •Intanto — spiega l'avvocato Amato — dovrà accertare l'assenza o meno di singole responsabilità penali. Se poi si capirà che la colpa non è degli uomini ma delle carenti attrezzature tecniche, si potrà sempre procedere civilmente per indebito arricchimento per aver incassato la Sip soldi che non doveva incassare. Come avrebbe certamente fatto con me se io non mi fossi accorto che sulla linea telefonica del mio studio due sconosciuti parlavano a mie spese». Il punto, comunque, dice sempre il legale, non è tanto di voler ricorrere a tutti 1 costi alla lite giudiziaria ma di poter ottenere finalmente, sia pure attraverso il ricorso alla magistratura, un servizio più efficiente. «71 mio braccio di ferro con la Sip è durato mesi. Alla fine ho perso la pazienza e ho inviato un esposto alla Procura. La notizia è stata pubblicata dai giornali e sono stato sommerso da telefonate di persone che volevano fare altrettanto. Il numero di denunce giunto sul tavolo del magistrato ne sono la prova..

Persone citate: Emiliano Amato

Luoghi citati: Italia, Roma