Gioco al massacro tra le dune

Gioco al massacro tra le dune Incidenti e ritiri in massa nella Parigi-Dakar Gioco al massacro tra le dune Il belga Huynen (2°) cade con la moto e si rompe le caviglie Soccorso in elicottero - Vatanen e Rahier in testa dopò sei tappe BORDJ OMAR DRISS — Sulla «pista dell'Oro nero», da Hassl Messaoud, uno dei principali centri petroliferi dell'Algeria, a BordJ Omar Driss. ai margini del deserto del Grand Erg orientale. Ari Vatanen, con la Peugeot «405». e Gaston Rahier, con la Suzuki, hanno conservato il comando del raid ParigiDakar. Il finlandese, con la vettura Irancese, e il belga, con la moto giapponese, hanno superato senza problemi questa sesta tappa, suddivisa in tre parti: un trasferimento di 113 km, una prova speciale di 287 e un altro trasferimento di 495 km. In totale, 895 km. Quasi tutti i piloti più noti hanno concluso la frazione senza riportare penalità, giungendo in gruppo. • Una passeggiata — aveva detto prima del via René Metge. direttore di corsa —. Le piste sono segnate, il percorso attraversa una catena di dune sabbiose, non c'è bisogno di correre alla disperata-. Vero, magari, rispetto alila tappa precedente, ma problemi, imprevisti e incidenti non sono mancati neppure ieri. Ne sa qualcosa uno dei favoriti del settore moto. Guy Huynen. Il pilota belga, secondo in classifica, ha coni piuto una paurosa caduta con la sua Suzuki, rompendosi entrambe le caviglie. Huynen è stato subito soccorso da uno degli elicotteri che accompagnano la carovana della Parigi-Dakar. Era sotto choc e si lamentava per il dolore. Verrà riportato in aereo a Parigi insieme con un altro sfortunato concorrente, Bernard Meunier. che ha riportato la frattura di una spalla. Come sempre, questo raid — giorno dopo giorno — si sta trasformando in un gioco al massacro, in cui la lista dei piloti infortunati, specialmente quelli su due ruote, più esposti ai rìschi di un percorso insidioso e affaticante, si allunga in maniera drammatica. Ma, forse, anche tale elemento ha contribuito alla popolarità di una gara che è riuscita a radunare venerdì a Parigi 602 concorrenti. Lunedi un terzo dei piloti non è giunto in tempo all'arrivo della quinta tappa. El Oued-Hassi Messaoua. Soltanto 387 dei 585 equipaggi partiti da El Oued si sono presentati al controllo. Gli altri 198 sono rimasti bloccati sul percorso, insabbiati o alle prese con problemi meccanici, • £' stata una tappa conforme alle nostre previ' sioni — ha commentato il patron della prova, Gilbert Sabine — sapevamo che questa frazione sarebbe stata terribile-. Sabine ha deciso di assegnare un margine di tempo supplementare, ma ne hanno approfittato appena 25 concorrenti: 160 (54 moto e 106 tra camion e auto) si sono ritirati. Come ci si aspettava, la Peugeot sta guidando il raid. La Casa francese, che ha puntato il suo impegno tecnico ed economico su questo tipo di corse, ha preparato con cura maniacale la gara, giungendo al punto di dotare le sue vetture di un palloncino di elio con una corda di 500 metri per segnalare eventuali stop. Con tutto ciò, il campione del mondo rally, Juha Kankkunen, è in ritardo (oltre 24' rispetto a Vatanen) per una serie di noie elettriche e al turbocompressore della sua «405». In campo motociclistico Rahier ha accumulato un vantaggio di quasi sei minuti sul francese Morales (Honda). Alle spalle dei due un gruppetto di italiani: Terruzzl (3° a 6'48") e Orioli (4-" a 7'36") con le Honda e Picco (5° a 9'51") con la Yamaha. Settimo Medardo (Yamaha) e decimo De Petri (Cagiva). c.p.

Luoghi citati: Algeria, Dakar, El Oued, Parigi