Psichiatria, meno abusi in Urss Il Soviet approva lo Statuto

Psichiatria, meno abusi in Urss Il Soviet approva lo Statuto Il ricovero forzato in ospedale verrà considerato uri reato Psichiatria, meno abusi in Urss Il Soviet approva lo Statuto Non saranno più ammessi gli interventi non medici, cioè polizieschi, contro il dissenso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Dopo aver denunciato gli abusi polizieschi della psichiatria, l'Unione Sovietica annuncia l'adozione di uno «Statuto sulle cure psichiatriche», che prevede una serie di garanzie legali e la possibilità di ricorrere contro l'internamento obbligatorio. Una decisione di rilievo; anche se non si tratta ancora, par di capire dal oreve resoconto dell'agenzia Tass, di una serie di leggi, ma di un atto amministrativo che ne definisce il quadro. Il decreto del Soviet Supremo che annuncia le nuove norme prevede infatti una serie di precauzioni che, se applicate, potrebbero cancellare le Immagini più tristi e drammatiche della psichiatria repressiva. Per esemplo, in base a un emendamento del codice penale della Repubblica federativa russa — la principale tra le quindici Repubbliche dell'Urss e quella che serve da modello anche per i vari codici — il ricovero abusivo in un ospedale psichiatrico sarà considerato un reato. Saranno inoltre 'elaborate norme legislative-, non meglio precisate, per definire le condizioni delle visite psichiatriche e i ricoveri d'urgenza. E la procura dell'Urss controllerà la •legalità delle cure psichiatriche prestate dai servisi sanitari-; chi si sentirà leso dal giudizio dello psichiatra potrà ricorrere in appello. Ma l'innovazione più interessante è forse un'altra: i malati di mente -che abbiano commesso asiani pericolose e punibili secondo il codice penale», dice 11 decreto del Soviet Supremo, dovranno essere •curati obbligatoriamente in ospedali psichiatrici che dipendano dai servisi della Sanità». Questo significa che saranno esclusi gli interventi «non medici», polizieschi dunque, nei casi più delicati: secondo la denuncia di alcuni dissidenti, esistono in Urss 'Ospedali psichiatrici speciali» che dipendono direttamente dal mini¬ stero dell'Interno. Quelli riservati ai dissenso recluso, appunto. E' presto, sulla base del semplice resoconto dell'agenzia Tass, per parlare di una rinuncia definitiva alla •psichiatria politica», che secondo i dissidenti ancora esiste anche se è divenuta più rara. Ma lo statuto approvato dal Soviet Supremo ne costituisce certamente una buona base: che andrà verificata nei fatti. Certo, in pochi mesi l'accelerazione in questo campo è stata consistente: la via era stata aperta nel luglio scorso dalle Isvestia. Non sempre, aveva scritto il quotidiano, le persone rinchiuse negli ospedali psichiatrici dell'Urss sono davvero malate di mente. Non lo era, per esemplo, quella Zoia Petrovna ormai diventata 11 simbolo del nuovo dibattito: una professoressa di matematica che aveva più volte protestato con i medici che la curavano, male a suo dire, di un cancro. Infastiditi, i medici avevano chiesto aiu to ai colleghi psichiatri, che avevano diagnosticato •schisofrenia paranoica», senza neppure incontrarla. Non lo era, malata di mente, neppure Anna Ivanovna, anche lei a lungo citata dalle Isvestia: 1 vicini la importuna\'ano, lei si era rivolta alla polizia ma l'aveva fatto con troppa insistenza, e la polizia l'aveva affidata agli psichiatri, La diagnosi, anche per lei, era stata •schisofrenia» e le era valsa quattro anni di internamento. L'articolo aveva sollevato differenti reazioni tra gli psichiatri sovietici. Nessuno di loro aveva però individuato il cuore del problema: la mancanza di leggi per la difesa dei cittadini sovietici. Queste leggi, sembra, ci saranno presto: e saranno, forse, una carta della quale Mosca vorrà valersi con l'Occidente, ancora restio di fronte alla proposta di una conferenza sui diritti umani da organizzarsi, entro l'anno, nella capitale sovietica. e. n.

Persone citate: Anna Ivanovna, Zoia

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica, Urss