Israele

Israele Israele mentre Gerusalemme vorrebbe rimpatriarlo con il pretesto del visto scaduto, l'ambasciatore punta i piedi, finora con successo. Questi gli obiettivi dichiarati. Ma probabilmente c'è dell'altro. Siniora conferma i timori dei palestinesi per l'esito delle elezioni israeliane (in primavera, se anticipate, altrimenti a novembre). Tutti i sondaggi danno in ascesa quei partiti, dai quattro ortodossi all'estrema destra, che predicano l'annessione dei territori occupati. Un loro successo potrebbe spingere il Likvd a liberarsi dei laboristi per costituire una coalizione di destra. A quel punto l'annessione, e magari l'espulsione in massa dei palestinesi, diventerebbe una prospettiva verosimile. La radicalizzazione dello scontro nei territori occupati potrebbe spingere l'elettorato israeliano verso le forme più sfrenate di nazionalismo legittimando la soluzione più brutale, che non solo l'Olp ma anche i laboristi e gli stessi Stati Uniti intendono scongiurare. Cosi forse non è un caso che sia proprio Siniora a lanciare l'opzione non violenta, appena tornato da un lungo viaggio all'estero. Egli è vicino alle fazioni meno estremiste dell'Olp. Ed è anche uno dei tre intellettuali f ilo-Olp che dialogano con Peres e con alcuni settori laboristi. Un altro è l'aw. Nusseba, anch'egli un moderato. Accusato di •collaborazionismo», venne picchiato selvaggiamente dagli studenti dell'università di al-Birah, gli stessi che vediamo adesso sciamare a centinaia per le strade della cittadina, incontrollati e incontrollabili. Forse la she- bab, la forsennata gioventù palestinese che di Israele conosce solo la canna dei mitra, comincia a impensierire i padri. Gu|d0 Bampoiai

Persone citate: Peres, Siniora

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Stati Uniti