Una nube grigia poi tanto caldo di Angelo Conti

Una nube grigia, poi tanto caldo Il rogo di San Silvestro: parlano i superstiti di quella tragica notte Una nube grigia, poi tanto caldo La fuga in preda al dolore, qualcuno torna tra le fiamme per salvare gli amici - Lembi di pelle coltivata per sostituire i tessuti bruciati Chivasso, ospedale civile, reparto ortopedia del prof. Ferrerò, stanza numero 9: qui sta tornando lentamente alla vita Emanuela Avalle, 23 anni. E' la prima, fra gli scampati al rogo di Brandizzo, per la quale i medici hanno sciolto la prognosi: 60 giorni di guarigione per ustioni di primo e secondo grado al volto e alle mani. Sta facendo progressi: •Stamattina — racconta — sono finalmente riuscita a riaprire l'occhio destro. Lo tengo ancora sotto una benda, ma almeno sono sicura che non è stato danneggiato-. Attende che si liberi un letto al Cto: «Qui sono stari tutti meravigliosi, ma ho due genitori anziani: non possono venire tutti i giorni a Chivasso. Un trasferimento a Torino sarebbe un sollievo per me e per loro- (in questi giorni le è accanto la sorella Gianna). Toma con la mente alla drammatica festa di Capodanno. -Sono arrivata a Brandizzo fra gli ultimi, verso le 22. Conoscevo bene soltanto Cinzia Ginato: siamo state compagne di scuola. Cinzia, da pochi mesi, si era messa con Gianluca Franco, un ragazzo con cui usciva da un anno. Cosi mi ha invitato alla festa di Brandizzo. Là poi ho trovato Giuliana Sinchetto: l'avevo già incontrata un'altra volta, a casa di comuni amici. Degli altri non conoscevo nessuno-. I primi minuti sono bastati a «rompere il ghiaccio, con gli altri: -Era una compagnia simpatica, anche se non tutti si conoscevano bene. Verso le 23 ci siamo seduti intorno al tai'olo. su divani di vimini, una panca e qualche sedia. Si scherzava sul fatto che eravamo in 17: Nella tavernetta c'erano due punti di calore: *Erano accesi la stufa elettrica, sulla destra, entrando, e il caminetto, in fondo alla stanza. C'era anche una cucina a gas, ma non è stata usata: probabilmente non era neppure collegata a una bombola. I piatti caldi del cenone sono stati cucinati in casa e trasportati successivamente nella tavernetta: qui, per tenerli caldi, li tenevamo accanto al camino-. Racconta del menù di quella sera: -La cena è andata avanti lentamente, intervallata da momenti in cui ascoltavamo musica (diffusa dall'impianto hi-fi. ndr) e da altri in cui si è giocato a carte. Avevamo cominciato con le lasagne, poi lo zampone con le lenticchie, che. dicono, dovrebbero portare fortuna. Al momento dell'incidente erano in tavola le torte, ma io non ne volevo perché sulla crema era finita la neve spray che, per gioco, ci eravamo spruzzati addosso». Avanza un sospetto: • Come si sia aperta quella bombola nessuno lo sa, a me resta il dubbio che sia stata colpa di quegli spray-. E' un altro elemento su cui dovrà lavorare 11 perito. Emanuela deve la sua salvezza alla stanchezza: -Ho chiesto a Cinzia se potevo andare a rinfrescarmi in ba¬ gno e stavo uscendo con lei: un attimo prima ero seduta fra Teresa Bambino e Maria Sinchetto, che sono entrambe morte, mentre il piccolo Alessandro, nonostante l'ora, era sveglio e stava giocando». Ricorda una nuvola grigia, intorno alla bombola, e poi un gran caldo: 'Sono corsa fuori. Avevo molto caldo. Ho messo i piedi in una pozzanghera e ho sentito uno sfrigolìo. Mi sono spaventata: pensavo fosse benzina. Allora ho scavalcato un muretto ed ho chiesto, alla signora della villa vicino, di poter usare il bagno. Qui mi sono specchiata: avevo la faccia tutta verde. Sono corsa fuori, implorando che mi portassero in ospedale. Un ragazzo mi ha fatto salire sulla sua 127 e mi ha portata via». All'ospedale di Chivasso sono ricoverati anche due cugini, In prognosi riservata: Katia Buzzoni e Willer Colavecchio. Katia ha compiuto ieri 22 anni. Turbata dalla morte del piccolo Alessandro (•Avevo giocato a carte con lui sino a cinque minuti prima-), ha ritrovato serenità alla notizia della nascita di un neonato, avvenuta Ieri, nel reparto accanto. «Si vede che la vita continua-. Le fiamme le hanno risparmiato 11 volto, ma hanno provocato vaste lesioni alle gambe ed alle braccia: ieri la medicazione, effettuata dall'equipe del prof. Triulzi, è durata oltre tre ore. Katia aveva capelli lunghissimi: «Afe li hanno tagliati corti perché erano bruciacchiati ed avrebbero potuto infettare le ferite-. Nel rievocare l'incidente ha attimi di paura: ..Ricordo solo che sono uscita di corsa e mi sono infilata in un bagno della casa vicina: ho aperto la doccia e mi sono infilata sotto l'acqua. Le fiamme si sono subito spente: forse devo a questo la vita-. Willer Colavecchio ha ustioni al volto e al torace. Sta migliorando rapidamente: domani anche per lui sarà sciolta la prognosi. E' stato lui a rompere i vetri al fondo della tavernetta: •Sono riuscito a scappare di lì-. Poi ha cercato di rientrare, quando tutti cercavano il piccolo Alessandro: «Afi hanno respinto un muro di fiamme e un calore tremendo-. Angelo Conti Kmanuela Avalle, 23 anni, ricoverata a Chivasso: «Sono salva perché ero già sulla porta»

Persone citate: Emanuela Avalle, Gianluca Franco, Giuliana Sinchetto, Katia Buzzoni, Maria Sinchetto, Teresa Bambino, Triulzi, Willer Colavecchio

Luoghi citati: Brandizzo, Chivasso, Torino