Un presidente a tempo pieno

Un presidente a tempo pieno Confindustria: ancora nessun candidato, ma emerge una richiesta Un presidente a tempo pieno Parlano i leader delle associazioni di Brescia, Prato, Mantova e Ancona - «Il successore di Lucchini dovrà saper conciliare gli interessi dei grandi con quelli delle piccole imprese» TORINO — Subito dopo la metà di gennaio i «tre Saggi», incaricati di trovare il successore di Lucchini alla presidenza della Confindustria. inizieranno una serie di incontri e consultazioni tra presidenti di associazioni di categoria, membri della Giunta e del Direttivo, circa 300 persone, dalle quali dovrà emergere una prima rosa ai nomi, tra i quali scegliere il nuovo presidente degli industriali. I tre Saggi — Giuseppe Pichetto. Antonio Coppi e Pilade Riello — compiranno successivamente nuovi giri di consultazioni da cui emergerà il nome del candidato ufficiale che verrà reso noto a metà marzo, quando si terra un'apposita commissione di Giunta. L'assemblea, che sancirà l'elezione, si terrà, come è tradizione, a fine maggio. Nomi ne sono stati fatti tanti, da Cesare Romiti a Sergio Pininfarina; da Giancarlo Lombardi a Pietro Marzotto: da Carlo Patrucco a Luigi Abete: da Luigi Orlando a Giampiero Pesenti. E c'è stato chi. addirittura, ha indicato in Umberto Agnelli il futuro presidente. Ma, come ha recentemente dichiarato Pichetto. uno dei tre Saggi, «/ino ad ora è stata fatta soltanto della fantasia, si è tirato ad indovinare poiché il nome di chi guiderà la Confindustria dopo l'assemblea di maggio non può ancora esserci. Infatti dobbiamo ancora iniziare tutti gli incontri». Nessuno, al momento, può dire quindi chi sarà il successore di Lucchini. E', invece, possibile delineare un identikit, molto preciso, di come dovrà essere e di ciò che dovrà fare il nuovo presidente degli industriali, secondo i desideri degli stessi imprenditori. A questo proposito abbiamo sentito il parere di alcuni presidenti di Associazioni industriali emergenti come Brescia, Prato. Mantova e Ancona, che rappresentano maggior- mente l'industria media e piccola, sempre più rappresentativa all'interno dell'organizzazione confindustriale. Ha detto Giovanni Dalla Bona, presidente dell'associazione bresciana: -Il dopo Lucchini, che è stata una delle migliori reggenze, deve essere ben delineato. Abbiamo bisogno anzitutto di un presidente a tempo pieno perché i nostri problemi hanno bisogno di essere seguiti tutti i giorni. Lo vogliamo bravo ma, soprattutto, disponibile, per ripetere un concetto espresso dal presidente dell'Olivetti, Carlo De Benedetti, sul quale concordo in pieno». -L'industria italiana — ha proseguito Dalla Bona — dovrà essere posta in condizioni di operare alla pari con quella estera, altrimenti sa¬ remo sempre meno competitivi sul piano internazionale, con inevitabili conseguenze recessive. Già si ravvisano i primi sintomi: le nostre esportazioni diminuiscono da qualche mese a questa parte e se fino ad ora sono state compensate da una maggiore domanda interna, questo non può continuare all'infinito. Perciò abbiamo bisogno di un presidente confindustriale a tutto campo, sensibile ai molti problemi che il mondo imprenditoriale deve affrontare ogni giorno-. Anche per Romano Lenzl, presidente dell'Unione industriale pratese, il nuovo leader degli imprenditori deve essere -un personaggio di peso, molto rappresentativo, in grado di formulare proposte concrete e innovative, capace, proprio grazie al pre¬ stigio personale, di rafforzare il valore delle sue proposte. Inoltre deve essere un imprenditore, profondo conoscitore dell'organizzazione confindustriale, che sappia interpretare e rappresentare le istanze della piccola e media industria che, non dimentichiamolo, costituisce gran parte dell'imprenditoria italiana». Secondo il suo parere, chi sarebbe più indicato a ricoprire questo ruolo? -Nomi non mi pare sia il caso di farne: ci sono tanti industriali che hanno le caratteristiche per essere eccellenti presidenti. Ho piena fiducia nell'operato dei Saggi: sapranno certamente scegliere per il meglio». Aldo Belloli, presidente dell'Associazione industriale di Mantova, punta sulla necessità che il nuovo presidente, seguendo la strada tracciata da Lucchini con la nomina di un consigliere responsabile per il settore della scuola, prosegua in questa • («•torce innovativa che ha avvicinato molto il mondo delle imprese a quello della scuola: un mondo strategico per il futuro sviluppo del Paese. TI prossimo presidente — ha proseguito Belloli — dovrà saper stimolare risposte adeguate alla soluzione dei problemi economici di fondo del Paese e ai nodi strutturali che ancora oggi limitano la competitività del sistema, come l'energia, il disavanzo pubblico, le carenti infrastrutture». Infine il presidente dell'Associazione industriale della provincia di Ancona, Gennaro Pieralisi, sostiene che colui il quale succederà a Lucchini -dovrà riuscire a contemplare le esigenze delle grandi imprese con quelle delle industrie minori, che sono in mezzo al guado». Anche per Pieralisi «non è pensabile il part-time alla presidenza della Confindustria, così come nessun nome può essere ipotizzato, poiché tutti i giochi sono ancora da farsi». Renzo Vlllare I .uit'i Lucchini con (alle spalle) Giuseppe Pichetto