II Ristretto limita i danni
Il Ristretto limita i danni Il Ristretto limita i danni MILANO — Si chiude con un ribasso dell'indice, pari al 15,4%, il 1987 del Mercato Ristretto, che è cosi riuscito a limitare il calo alla metà di quello subito dalla Borsa Valori. Il bilancio finale è però deludente a causa degli scarsi effetti che ha prodotto la riforma approvata dalla Consob, con il passaggio delle contrattazioni da settimanali a giornaliere e l'entrata in vigore di norme meno severe per l'ammissione alla quotazione. Oli scambi, al contrario del primo mercato, sono aumentati passando da 304 (nell'86) a 349 miliardi, con un parziale di 168 miliardi nel primo semestre e di 181 nel secondo. Rimane però su livelli ridotti il turnover delle azioni (rapporto tra scambi e capitalizzazione) che per il Ristretto ammonta al 3,5%. Per la Borsa invece il rapporto è pari al 30%. A dissuadere i risparmiatori dall'lnvestire nel mercatino sarebbero, secondo gli esperti, le difficoltà ancora presenti per la girata dei titoli delle Banche Popolari, oltre alle clausole di gradimento. La tesi trova conforto anche nei numeri: tutte le Popolari chiudono l'anno con variazioni negative, a eccezione di una, la Banca Popolare di Lecco, la sola ad essere una società per azioni invece di una cooperativa Le società quotate al Mercato Ristretto di Milano, il maggiore e più rappresentativo in Italia, sono ora 35, contro le 32 dello scorso anno. Nel corso del 1987 vi sono state quattro nuove quotazioni (Popolare Cremona, Banca del Friuli, Banca Agricola Mantovana, Popolare dell'Emilia) e una cancellazione, l'Unione Subalpina Assicurazioni passata al primo mercato. Ben 28 di queste 35 società (l'80 per cento rispetto al 75% di un anno fa) sono banche, due soltanto sono gli assicurativi almeno fino al 18 gennaio quando anche la Vittoria Assicurazioni passerà di categoria. Proprio l'alto numero di titoli bancari, appartenenti a un settore che più di altri in Piazza Affari è stato colpito dai recenti ribassi, è una delle cause dell'andamento pesante del mercatino. La classifica dei rialzi per il 1987 è aperta dalla Banca Tiburtina (+56,23%), seguita da Frette (+47,03%), Popolare Lecco (+20,61%), Italiana Incendio e Vita (+20,30%) e Banca della Provincia di Napoli (+18,33%). Sul fronte delle variazioni negative, al comando le Terme di Bognanco (-52,92%), seguite da Banca Industriale Gallaratese (-44.32%). Banca di Legnano (-44,32%) e Banca Industriale Gallaratese (-37.48%). Tra le «blue chip» scendono Popolare Novara (-21,10%), Milano (-20.55%) e Bergamo (-17.41%). Per quanto riguarda la funzionalità del Ristretto dopo la riforma, le principali critiche degli operatori vertono sullo spezzettamento degli scambi, già esigui, in cinque sedute settimanali con conseguenti variazioni nell'ordine del 7-10% nei due sensi, dovuti alla scarsità di contropartite. (Agi)
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