Nuovi minimi per Montedison di Valeria Sacchi

Nuovi minimi per Montedison Nuovi minimi per Montedison MILANO — Il mercato ha doppiato 11 capo di fine anno ma non è uscito dagli scogli. Anche ieri il listino è scivolato, seppure di poco, e tutti i grandi gruppi privati hanno ancora perso, con Montedlson in testa. La breve seduta, terminata prima delle 13, ha visto il prevalere delle vendite, un volume d'affari che si è poco discostato dai 50 miliardi e un ribasso dello 0,67% dell'Indice Comlt a quota 484,72. Continua, insomma, la stagione degli smobilizzi, in parte dettati dalla necessità di tamponare le falle provocate dal grande crollo di ottobre, in parte alimentati dalla spirale psicologica negativa. Molti vendono convinti di poter riacquistare a prezzi inferiori; chi potrebbe comperare, aspetta, sicuro che il fondo non sia stato toccato. In questi giorni gioca senza dubbio anche l'assenza di molti operatori, lontani per le vacanze natalizie, ma non è questa la ragione principale della debolezza del listino. Per quanto riguarda certe vendite estere dall'area del dollaro, il calo della moneta Usa rappresenta sicuramente una spinta al disimpegno. Forse un po' di respiro potrà, venire a Piazza Affari dal ventilato ribasso del costo del danaro. Con ogni probabilità le banche ritoccheranno all'ingiù nella prossima settimana i tassi passivi (approfittando dell'alto livello di liquidità) e successivamente procede ranno a limature del prime rate. Montedison ha toccato un nuovo minimo a 1201 lire, anche se nel dopolistino è riuscita a spuntare nove lire In più. Nulla si sa dei progetti, di Cardini su eventuali dismissioni o ..operazioni sul capitale. Dietro la capofila si sono indeboliti tutti 1 titoli del gruppo, e anche la scuderia Ferruzzi non ha brillato. A proposito di Foro Buonaparte, ieri la Consob ha revocato la quotazione dei due titoli Farmiterba e delle due Investimenti Immobiliari. Sempre fiacca la Fiat che solo nel dopoborsa è riuscita a superare, seppure di poco, il ribasso subito, andando a 8240 lire, ma cedimenti diffusi hanno penalizzato quasi tutta la pattuglia dei suoi titoli, da Ifi a Magneti, da Snia a Rinascente. Parimenti sono slittati 1 valori dell'area De Benedetti, con in testa Sasib (-7,3%) e Rejna, mentre qualche recupero ha interessato società Iri come Alivar (+3,1%), Aeritalia (+2,5%) e Stet (+1.3%). Hanno tenuto meglio nel complesso gli assicurativi, nel senso che in questo settore gli ordini di vendita hanno trovato miglior assorbimento, ma ciò non ha risparmiato le Toro (-3%), Ras risp. e Previdente (-1,6%), Milano, Assltalia e Latina. Quanto al settore bancario, basti dire che ha registrato una perdita pari all'1,03%. Sulla scia del basso profilo del listino, anche il mercato dei premi ha avuto una giornata senza storia. Fuori Borsa, Invece, sembra procedere senza intoppi la riforma del mercato secondario. Dovrebbe tenersi, entro la settimana, un nuovo incontro «tecnico» presso la Banca d'Italia e, per la metà del mese, è prevista una riunione dei massimi vertici bancari e dei responsabili monetari per esaminare il testo della convenzione messa a punto dall'Istituto Centrale. Infatti circa 12 o 15 (ma non più di 15) tra i maggiori istituti, che funzioneranno da primary dealers, dovranno poi firmare tale convenzione, impegnandosi ad assicurare ogni giorno la quotazione dei titoli. In cambio dei rischi connessi a tale attività (che tra l'altro impegna gli investimenti assai onerosi in impianti ed organizzazione) alle banche è già stata garantita da Bankitalia la necessaria liquidità e inoltre sono state apportate modifiche che hanno abbassato il costo del bolli. Il reddito fisso ieri ha visto una prevalenza di offerte per i Cct, mentre i Bt hanno avuto un andamento irregolare, attraverso un ridotto volume di scambi. Trascurate le amministrazioni indicizzate. Calme le convertibili, con scambi contenuti. Valeria Sacchi

Persone citate: Buonaparte, Cardini, De Benedetti

Luoghi citati: Assltalia, Latina, Milano, Usa