Banda di giostrai rapì il re dei luna-park di Fulvio Milone

Banda di giostrai rapì il re dei luna-park Tre arresti e tre fermi nel Napoletano Banda di giostrai rapì il re dei luna-park Recuperata parte del riscatto (400 milioni) pagato per Sartori NAPOLI — Ha avuto vita breve, la banda dei giostrai che da Gragnano. un paesino ad una quarantina di chilometri da Napoli, ha organizzato e portato a termine il sequestro di Claudio Sartori. 54 anni, padovano, industriale dei luna park rapilo il sette dicembre e rilasciato la notte di Natale. Una decina di carabinieri, giunti dal Veneto con il sostituto procuratore padovano Carmelo Ruberto, sono bastati per mettere a soqquadro il paese, arrestare tre persone e iermarne altre due. scoprire la prigione dell'industriale e. infine, recuperare parte del riscatto pagato dai lamiliari dell'ostaggio. Il capo della banda e Sabato Lavano. 31 anni, giostralo da due generazioni Viaggiando in Italia con il suo piccolo luna park ambulante ebbe modo di conoscere Claudio Sartori, che le attrazioni le fabbrica e le vende. Con lui. il sette dicembre, entrarono in azione Luigi Sicignano. 29 anni, commerciante, e Salvatore Cesarano (28). anch'essi di Gragnano. Erano loro gli spietati rapitori che. dopo avere affrontato l'industriale a Montagnana. nei pressi della sua fabbrica, lo costrinsero a infilarsi nel bagagliaio di un'auto, pestandolo a sangue. Altre tre persone sono state fermate e trattenute fino a notte nella caserma del paese: sono Giovanna Di Martino, moglie di Sabato Lavano, suo fratello Gerardo, e Mario Cesarano. 55 anni, padre di uno degli arrestati, che gestisce un bar a Gragnano. L'accusa è di ricettazione: avrebbero nascosto la quota del riscatto riservata al capo della banda, centoquaranta milioni. A Sabato Lavano, ad esempio, gli inquirenti sono giunti grazie ad una clamorosa ingenuità del capo, che per farsi consegnare il riscatto di quattrocento milioni si recò sull'autostrada Napoli-Roma con la sua auto. Ai carabinieri, che con discrezione avevano seguito l'emissario della famiglia Sartori, basto annotare il numero della targa. Ma non e solo questo l'unico, inredibile errore commesso dal giostraio: evidentemente a corto di nascondigli, a Sabato Lavano non rimase niente di meglio che improvvisare la prigione in una villetta in costruzione di sua proprietà, alla perileria di Gragnano. Tra quelle mura. Claudio Sartori e vissuto, pesto e dolorante, per diciotto giorni. Per liberarlo. Lavano e compagni elvescro due miliardi. Una cifra tropi» alta, risposero i familiari del rapito che avviarono una tormentata trattativa. I carabinieri impazzirono nel tentativo di individuare il luogo dal quale il portavoce della banda telefonava. Una volta tanto, il giostralo aveva adottato un'efficace precauzione: non chiamava mai dalla stessa citta, lui che col suo piccolo luna park girava l'Italia. L'accordo fu finalmente raggiunto pochi giorni prima di Natale. L'industriale sarebbe stato restituito ai suoi affetti per soli quattrocento milioni. Le banconote, ovviamente segnate, furono consegnate da un intermediario nei pressi del casello di Cassino dell'autostrada Napoli-Roma Dopo avere incassato, i tre sequestratori se ne tornarono a Gragnano e. come ha poi ammesso lo stesso Sabato Lavano, si divisero il riscatto: centoquaranta milioni al capo, centotrenta ciascuno ai gregari Dell'intera somma, i carabinieri hanno recuperato solo la prima quota, quella del giostraio. Ormai deciso a confessare dopo essere staio buttato giù dal letto, Lavano ha ' detto d: aver nascosto buona parte delle banconote in un sacchetto di plastica. Le altre (circa trecentomila lire) erano nella fodera del giubbotto di pelle che indossava al momento dell'arresto. «Se guitemi, vi condurrò al nascondiglio. E' in campagna», ha detto, ma tra i cespugli non è stato trovato neanche un biglietto da mille. Ai carabinieri non e costato mollo risolvere anche questo piccolo mistero: i centoquaranta milioni erano slati presi dalla moglie di Sabato Lavano. Giovanna Di Martino, e da suo fratello Gerardo, dopo che in paese si era diffusa la notizia dei primi arresti. Fulvio Milone Napoli. Sabato Lavano, arrestato dai carabinieri nell'ambito delle indagini sul sequestro

Persone citate: Carmelo Ruberto, Claudio Sartori, Giovanna Di Martino, Luigi Sicignano, Mario Cesarano, Salvatore Cesarano, Sartori