Zanone: è l'ultima volta di Cesare Martinetti

Zanone: è l'ultima volta La proroga nell'incarico del «pensionabile» gen. Di Martino Zanone: è l'ultima volta Il ministro della Difesa: il capo di Stato Maggiore dell'Esercito venne nominato 7 mesi fa e non sarebbe stato serio né opportuno sostituirlo - «I vertici militari devono dimettersi a 63 anni» ROMA — l'ultima volta', dice il ministro della Difesa Valerio Zanone assicurando di non essere stato «costretto» a prorogare la permanenza in servizio del generale di Corpo d'armata Ciro Di Martino oltre i limiti della pensione, ma anticipando che tra qualche settimana cercherà il consenso del Consiglio dei ministri per approvare una «direttiva» che ripristini la legge: ai limiti d'età, tutti in pensione. La polemica ha tatto effetto, anche se Zanone dice di aver trovato la «proroga» come pratica diffusa, quasi costante. E infatti sono fuori dei limiti d'età il capo di Stato Maggiore della Difesa Riccardo Bisogniero e quello della Marina ammiraglio Giasone Piccioni, che entro il 31 marzo dovranno essere sostituiti: in passato hanno «forato» il tetto dei 63 anni Umberto Cappuzzo. predecessore di Bisogniero e ora senatore democristiano, e Luigi Poli, capo di Stato Maggiore dell'Esercito e anch'egli eletto nelle ultime elezioni a Palazzo Madama tra le file democristiane non senza polemiche. Nell'ultimo Consiglio dei ministri Zanone ha perù proposto la proroga anche per Ciro Di Martino, 63 anni compiuti in questi giorni, nominato in primavera alla successione di Poli dall'allora ministro della Difesa del lo «sfiduciato» governo Fanfani Remo Gasparì, democristiano. E cosi è ripartita la polemica. Non c'erano davvero alternative? Perchè forare» ancora la legge dell'inesorabile pensionamento a 63 anni? Risponde Zanone: •Innanzitutto Dì Martino è un ufficiale molto bravo e di grande valore Poi è stato nominato da soli sette mesi, mentre non vi sono mai stati capi di Stato Maggiore che siano rimasti in servizio per meno di due anni. E penso che sia stato giusto consentirgli di compiere il suo mandato, confermandolo fino al 15 maggio 1989. In sette mesi c'è appena il tempo di visitare qualche caserma e ascoltare gli squilli di tromba. Non sarebbe stato serio né opportuno». Ma la polemica è fondata? Zanone risponde Implicitamente di si, alludendo ad una costante rottura della legge compiuta negli ultimi anni da un altro ministro e annunciando un provvedimento che ripristinerà tassativamente la regola del pensionamento all'età giusta con una serie di -criteri oggettivi» per le nomine: opportuno dare un esempio di equità al personale militare'. Ma se è plausibile che Zanone avesse poca possibilità di scelta di fronte al caso Di Martino in servizio da soli sette mesi («JVon prorogarlo — spiega il ministro liberale — sarebbe stato ingiustamente penalizzante per lui e un incomprensibile elettrochoc per i vertici militari»), perché Gaspari nominò a capo di Stato Maggiore un ufficiale a pochi mesi dalla pensione? « Allora — risponde Gaspari, oggi ministro della Protezione civile — Di Martino era in senso assoluto il più autorevole candidato alla carica. La sua carriera era esemplare, in ogni ruolo ricoperto aveva raggiunto un punteggio molto alto. Insomma nessuno poteva contestare la legittimità e la giustezza della scelta». Gaspari, però, a differenza di quanto si fa normalmente, non nominò Di Martino per un periodo fissato (in genere due anni), ma senza termine, senza anticipazione di proroga oltre il limite della pensione. Perchè? «li governo Fanfani — dice l'ex ministro della Difesa — era stato battuto alle Camere, doveva ge- stire l'ordinaria amministrazione, non mi sembrava corretto prendere una decisione che sarebbe stata impegnativa per chi sarebbe venuto dopo». Tuttavia Gaspari non nasconde di essere contrarlo al rigido rispetto del tetti di età e quindi di non condividere affatto la direttiva che Zanone si appresta a presentare in Consiglio dei ministri: -Quando si tratta dei vertici massimi delle Forze armate, più dell'età contano la qualità delle persone e le condizioni fisiche. Anzi io sarei favorevole ad una norma transitoria che consenta di violare i tetti di età per tutta la pubblica amministrazione». La polemica, dunque, è destinata a continuare. Soffia il vento dalla parte degli ufficiali più giovani, come per esempio il colonnello Gianalfonso D'Avossa. oggi capo di Stato Maggiore alla scuola d'applicazione dell'università militare di Torino, il quale afferma di non voler criticare il governo («Si è avvalso di sue prerogative discrezionali»), ma ricorda il beau geste del generale Santini che lasciò all'indomani del suo compleanno di pensione. E nell'Esercito non mancano certo i generali di Corpo d'armata: cinque sono stati nominati da poco, in servizio ce ne sono complessivamente trentuno. L'età media è di 58-60 anni; Cesare Martinetti

Luoghi citati: Poli, Roma, Torino