Cattivi Pensieri di Luigi Firpo

Dirottatore tra feste e rabbia Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Dirottatore tra feste e rabbia Alle 16.30 del 23 dicembre parti da Amsterdam un Boeing rJ7 della Klm diretto a Milano, con 91 passeggeri e 6 uomini di equipaggio. Doveva atterrare alle 1S.25. ma fu atteso invano, perché un giovane, minacciando di far esplodere una bomba col timer che stringeva in pugno, l'aveva dirottato su Roma. A Fiumicino, per tre ore. regnarono caos e paura: il sedicente terrorista chiedeva un milione di dollari per liberare gli ostaggi e un aereo in grado di trasportarlo in luogo sicuro. Dapprima pretese il Ciad, poi il Kuwait, infine sembrò contentarsi di New York. Verso lo scalo aereo paralizzato accorrevano a sirene spiegate polizia e carabinieri, si schieravano i reparti speciali, prende ano posizione ministri e prefetti, il procuratore e il questore di Roma, intervistatori televisivi e cronisti radiofonici, tutti circondati da curiosi e sfaccendati, che allungavano il collo per apparire un istante sul teleschermo. Intorno, la solita atmosfera di sfascio, gente accampata, voli cancellati, nessuna informazione, ansie, rabbie e una stanca rassegnazione. Arzilli sembravano solo i responsabili supremi, i quali cominciavano a rendersi conto che il pirata dell'aria appariva sprovveduto, le sue richieste puerili, anche se era alto un metro e ottanta, vestiva un gessaio elegante e aveva chioma nera e folta, degna di un palestinese. Si decise di prenderlo con le buone, di non spaventarlo e. dopo una trattativa abbastanza liscia, alle 21.40 il caso era risolto, tutti gli occupanti dell'aereo sani e salvi e il dirottatore assicurato alla giustizia. 11 primo a esalare un sospiro di sollievo dev'essere stato lui. Adalgiso Scioni di Angelo e di Rina Vander Welde, residente ad Arbus una cinquantina di chilometri da Cagliari, spilungone precoce, ma in età di soli anni 15. Naturalmente la bomba non c'era, il timer era un orologino digitale da quattro soldi, la bravata acrea «una stupidata» (disse poi) messa in scena tanto per far qualcosa. Figlio di un emigrato in Olanda rimpatriato tre anni fa con un gruzzoletto per impiantare al paese una manifattura di tute sportive e una discoteca (sport e spettacolo. Mina e Baudo. il sogno di una generazione). Adalgiso aveva già mostrato una certa intraprendenza, fuggendo di casa a mezzo dicembre con 70.000 lire e la scusa di andare a comprare le sigarette per la mamma. Raggiunse invece i nonni a Amsterdam, dov'era nato. Ma il 23, imbarcato sul fatidico aereo e contrariato per il rimpatrio, l'insicuro e tremulo «Ciiso'i ha fatto quel che ha fatto. In questa vicenda tragicomica il momento serio, che induce a meditare, è quello del dopo, l'esito a lieto fine su grande schermo, il primato ormai incontestabile dell'immagine sulla realtà. Nel carcere minorile di Casal del Marmo il ragazzo è rimasto ben poco, fra visite e interrogatori, compreso il gioco della tombola, la Messa di mezzanotte, un'altra Messa cardinalizia e il pranzo di Natale. Al padre ha detto /■perdonami!'), a tutti ha chiesto scusa assicurando che aveva voluto scherzare alla buona: intendeva solo mettere in chiaro che il ri tomo ad Arbus non gli era gradito. Reo di dirottamento, di sequestro di persona multiplo, di tentata estorsione e di attentato alla sicurezza del trasporto aereo, se l'è cavata con sci giorni di mite detenzione. Sarebbe stato meglio che il pilota, come ne ebbe la tentazione, gli avesse affibbiato due sonori ceffoni, chiudendo subito la partita (ma il regolamento bada all'incolumità dei passeggeri e vieta di reagire contro le minacce). Il giudice, con grande umanità, l'ha affidato a uno psichiatra, perché accertasse <il Significato psicologico della situazione in cui il ragazzo sì è trovalo, anche in relazione ai suoi complessi rapporti fumiIlari > : basta una < immaturità accertata», e tutto va a posto. Irfatti il medico l'ha riconosciuto «soggetto non pericoloso, che agì in un momento in cui era incapace di intenderei e quindi da rimandare a casa con tante scuse. Anzi, occorre anche stipendiare un'assistente sociale che lo segua amorosamente e gli assicuri che tornerà subito in Olanda. Sennò che fa? Dirotta l'intera Air Force? So bene che Scioni non è punibile, ma non facciamone un idolo giovanile, un vezzeggiato protagonista. Nel carcere, i compagni di cella trattenuti per reati comuni lo hanno accollo come un eroe; all'uscita, una gran ressa di giornalisti e fotografi lo ha assediato fra lampi di flash; a Arbus una l'olla di amici l'aspettava per festeggiarlo in discoteca: già si parla di interviste televisive cedute in esclusiva a prezzo d'affezione. Ma le 97 persone che hanno vissuto quattro ore di agonia nelle mani di un irresponsabile, chi le ripaga? 1 parenti che hanno sofferto ansie indicibili a Linate nell'attesa vana dei loro cari, dove troveranno compenso? L'aggravio enorme di spese dello Stato per la grande emergenza, chi lo rifonde? E il disagio, la rabbia, i mancati incontri di tanti viaggiatori, come risarcirli? E se il dirottare, l'abusare, lo spargere con incoscienza terrore e danno, diventasse un eccitante passatempo giovanile? Lo sa il giudice che in questa specie di mondo siamo ormai quasi tutti immaturi? Ha notato che un tale, grazie a miti licenze premio dal carcere, in soli 13 anni ha sparato alla testa, sventrato o strangolato 3 disgraziate? La pena non è solo castigo, ma esempio per dissuadere dal delitto. Se i '-complessi rapporti familiari.) bastano a giustificare, quale quota di omicidi c dirottamenti gratuiti spetterebbe — che so — a Giacomo Leopardi?

Persone citate: Arzilli, Baudo, Cattivi Pensieri, Giacomo Leopardi, Rina Vander Welde, Scioni