Natura
Natura Natura Una donna nella notte dei castori L. ETOLOGIA sta ^ diventando una / scienza al femminile. Sono tante le donne che si dedicano a questa affascinante branca della zoologia che forse superano numericamente gli uomini. Nella maggior parte sono ricercatrici sul campo, il che significa che si sobbarcano fatiche e disagi d'ogni genere, affrontando situazioni ritenute in passato assolutamente inadatte al fragile fisico femminile. Come si spiega un così ampio concorso di donne alle ricerche etologiche? Me lo sono chiesta più volte e sono arrivata alla conclusione che forse per questa disciplina e soprattutto per le ricerche condotte sul campo, occorrono una sensibilità, una tenacia, una carica di entusiasmo e una particolare forma di tenerezza che solo le donne posseggono o per lo meno posseggono in maggior misura degli uomini. Molte di queste studiose non si accontentano di rendere noti i risultati delle loro ricerche nelle pubblicazioni scientifiche, ma sentono il bisogno di comunicare le loro scoperte a una cerchia più vasta di lettori, scrivendo eccellenti libri di divulgazione. Esce ora pubblicato da Mon¬ dadori il libro della naturalista americana Hope Ryden «Una famiglia di castori» (pp. 228, L. 26.000) che ci apre una finestra sul mondo meraviglioso dei castori, un mondo ancora in gran parte sconosciuto per la difficoltà di osservare da vicino animali acquatici squisitamente notturni. \ Hope Ryden è riuscita a seguire per quattro anni la vita di una famiglia di castori, un'impresa quasi eroica che le è costata notti intere passate all'addiaccio, ore e ore trascorse in silenzio, nella più assoluta immobilità, con le membra intirizzite dalla nebbiolina notturna, spiacevoli tonfi nell'acqua gelida là dove la crosta ghiacciata dei laghetti è troppo sottile. Mille peripezie ricompensate da quello che riesce a scoprire. I castori sono estremamente socievoli. Si vedono spesso nuotare l'uno accanto all'altro e toccarsi ogni tanto naso contro naso, come se si dessero un bacio all'eschimese, una manifestazione indubbiamente di affetto. E parlano tra loro. Quello dei castori è un linguaggio complesso che non è fatto solo di fischi e di vocalizzazioni varie, ma anche di particolari comportamenti. Quando l'Ispettore Generale, il grosso capofamiglia, vuole avvertire gli altri di un pericolo, sbatte con violenza la coda piatta sulla su¬ perficie del lago, sollevando un fragoroso spruzzo d'acqua. E' una manovra che ha anche scopo intimidatorio nei confronti di un intruso. E' come se il castoro gli dicesse: E' meglio che te ne vada prima che io passi alle vie di fatto. La Ryden racconta la sua storia straordinaria in maniera così avvincente che ci coinvolge emotivamente. Seguiamo con trepidazione Lilly, la femmina adulta quando rimorchia faticosamente i grossi rami verso il magazzino viveri o uno dei cuccioli quando cerca di rompere a testate la lastra di ghiaccio. I castori memorizzano le loro esperienze e mostrano chiara¬ mente di ricordarsene a distanza di tempo. I piccoli imparano a trasportare i materiali, a ripa-; rare e costruire le dighe imitando gli adulti, in un lungo periodo di apprendistato che dura due anni. Osservando l'abilità e l'acume con cui i castori inventano espedienti per aggirare le difficoltà tecniche, l'autrice si domanda se non vi sia in loro la capacità di fare previsioni o addirittura di ragionare. Una umanizzazione eccessiva dei castori? Ci può essere chi lo pensa. Ma non è più probabile che sia la nostra ignoranza a farceli ritenere creature solo istintive, guidate cioè da codici di comportamento innati? In realtà, ogni volta che si studia a fondo una specie selvatica nel suo habitat naturale, si scopre che, accanto a reazioni innate che farebbero di lei una sorta di automa, vi è una straordinaria flessibilità di comportamento, la capacità cioè di adattarsi a mutate condizioni ambientali nella maniera più confacente alla sopravvivenza della specie. Insomma il castoro si comporta come un robot o come un essere intelligente? Hope Ryden non ha dubbi. Per lei il castoro è un animale intelligente. E chiunque legga questo libro non può che condividere la sua opinione. Isabella Lattea Coif mann
Persone citate: Hope Ryden, Ryden
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