Preso il ragioniere della mafia

Preso il ragioniere della mafia Si era nascosto nel quartiere dove sono alloggiati i carabinieri inviati a Palermo Preso il ragioniere della mafia «Incastrato» dal registro del racket PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Antonino Madonia, 37 anni, il boss che in uno-dei suoi covi teneva il registro della mafia, è stato catturato ieri notte a Palermo dalla polizia. Era ricercato da tra settimane, dal 7 dicembre: la scoperta del «libro mastro» aveva evidenziato il suo ruolo nel racket delle estorsioni. Ma il «ragioniere» Madonia sarebbe anche uno dei più pericolosi boss affermatisi sulle ceneri dei clan usciti in frantumi due anni fa dal primo maxi processo. Secondo il pentito dei gruppi vincenti Francesco Marino Mannoia, Antonino Madonia era subentrato al padre Francesco come «capo mandamento» nei rioni occidentali di Resuttana e Acquasanta che comprendono le borgate di San Lorenzo e l'elegante quartiere di via Libertà. Francesco Madonia, componente della Cupola, indicato a suo tempo da Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, è stato condannato all'ergastolo. Un fratello di Antonino, Giuseppe, detenuto e condannato a sette anni di reclusione per associazione mafiosa nel maxiuno, è accusato dell'omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile il 3 novembre del 1980 a Monreale. Condannato all'ergastolo, Giuseppe Madonia ha avuto annullato il giudizio dalla Cassazione e at- tende il nuovo processo, l'ottavo. Sempre stando alle rivelazioni di Marino Mannoia, i giurati della Corte d'Assise di appello furono avvicinati da emissari dei boss perché assolvessero i tre imputati. Ma non fu così e il presidente della Corte, Antonino Saetta, venne assassinato in un agguato sulla Agrigento-Caltanissetta il 26 settembre dell'88. Con lui fu ucciso il figlio Stefano. Un terzo fratello Madonia, Salvatore, sposato con una br, è ricercato per triplice omicidio: la strage di via dei Nebrodi dove in un mercatino rionale, due anni fa, vennero uccisi due giovani commercianti ed un loro garzone di 14 anni. Salvatore Madonia, la mattina del 29 lu¬ glio 1983, fu notato nell'androne dell'alloggio in cui abitava il consigliere istruttore del tribunale Rocco Chinnici, che poco dopo fu massacrato nell'esplosione di un'auto-bomba assieme à due carabinieri della scorta e al portinaio dello stabile. La cattura di Antonino Madonia è avvenuta al nono piano di un edifìcio in viale del Fante poco distante dalle «tre torri», gli edifici nei pressi dello stadio della Favorita, in cui abitano circa 1000 tra poliziotti carabinieri e guardie di finanza inviati a Palermo di rinforzo. Nell'appartamento sono stati trovati documenti che il dirigente della squadra mobile, vicequestore Arnaldo La Barbera, ha definito «molto interessanti» e che sono al vaglio degli investigatori. Antonino Madonia aveva anche gioielli per un valore imprecisato e cinque milioni di lire. Il boss era disarmato. Non ha opposto resistenza. E' stato trasferito in una cella di isolamento nell'Ucciardone dove la notizia del suo arresto è corsa velocemente da un braccio all'altro. All'operazione hanno partecipato 80 poliziotti che hanno circondato l'edificio in piena notte. Un altro covo utilizzato da Madonia era in via S. Lorenzo, in un villino di antica costruzione, tenuto sotto controllo dalla polizia. Nel primo dei nascondigli localizzati in via D'Amelio, oltre al registro con minuziosamente elencati i nomi¬ nativi dei taglieggiati e gli porti pagati, c'era il riepilogo delle spese sostenute per liquidare le parcelle di una decinadi avvocati difensori degli uomini della «famiglia». Fra i nomi quelli di due legali toscani pagati — si disse — 10 milioni il mese, spese a parte. L'avvocato Frino Restivo, presidente de la Camera penale, nel respingere indignato alcune illazioni secondo cui vi erano «avvocati stipendiati dalla mafia», aveva detto che «proprio i pagamenti di denaro che non erano certo stipendi, dimostrano che non; vi è connivenza tra legali e laro clienti, ma solo un rapporto professionale». ■ . Antonio Pavida

Luoghi citati: Agrigento, Monreale, Palermo