«Nessuno al bando»

«Nessuno al bando» Preghiera in comune per i Testimoni di Geova: oltre trecentomila presenze, circa 2500 comunità sparse per l'Italia «Nessuno al bando» E i Testimoni di Geova, che dicono dei fuoriusciti? «Noi espelliamo chi viola i gravi principi biblici, come adulterio, furto, calunnia se non si pente — ci dice Paolo Piccioli, esponente dei Testimoni di Geova —. Se viene espulso poi può essere riammesso. Non è vero che c'è terra bruciata. Se vengono espulsi è ovvio che ci sia un distacco finalizzato a non contaminare la condotta degli altri». ■ Un'altra delle accuse riguarda i contrasti fra lo Statuto presentato al consiglio di Stato e le ideologie praticate: «Il nostro Statuto non ha niente che contrasti con l'ordinamento dello Stato. Ma uno Statuto non può essere ideologico, deve contenere lo schema societario, con strutture, organi e così via». Ogni religione, secondo Piccioli, non può non essere in eterno conflitto con lo Stato, e questo è vero anche nel caso dei Testimoni di Geova, «come lo è, nella chiesa cattolica, per esempio nel caso dell'obiezione fiscale». 1 contrasti ci sono, ma «c'è la legge comune, penale; quando il singolo Testimone di Geova o. cattolico viola la legge comune, ci sono sufficienti norme che lo colpiscono». E, conclude Piccioli, «Non c'è bisogno di mettere al bando nessuno», [m. tos.J

Persone citate: Paolo Piccioli, Piccioli

Luoghi citati: Italia