L'Occidente si allea per bloccare i tesori illeciti dei dittatori

L' Occidente si allea per bloccare i tesori illeciti dei dittatori Gli istituti di credito europei, d'accordo con Usa e Romania, indagano sulle operazioni finanziarie e sui conti correnti dei due tiranni L' Occidente si allea per bloccare i tesori illeciti dei dittatori E'finita l'epoca del segreto bancario, i miliardi di Ceausescu e Noriega saranno restituiti I sverni europei hanno congelato i conti aperti presso le loro banche che, secondo Stati Uniti e Romania, apparterrebbero al generale Noriega, il deposto dittatore di Panama, e a Ceausescu, il presidente della Romania giustiziato nei giorni scorsi. E' questa la risposta alla richiesta ufficiale avanzata dal governo americano, che tenta di ricostruire i movimenti del patrimonio di Noriega, accusato di traffico di droga, e quella formulata dal governo provvisorio romeno, impegnato a recuperare il denaro che la famiglia Ceausescu ha esportato clandestinamente. Gli Usa avevano sollecitato le autorità di Svizzera, Francia, Gran Bretagna e Lussemburgo a congelare ì conti su cui si dice siano stati versati oltre dieci milioni di dollari, i profitti del traffico illegale di droga controllato da Noriega. In risposta, il ministero svizzero della Giu¬ stizia ha ordinato alla Corporazione delle banche svizzere (Sbc) e all'Unione delle banche della Svizzera (Ubs) di bloccare i movimenti dei conti aperti a Ginevra e a Zurigo, sui quali Noriega avrebbe depositato le sue ricchezze. Secondo funzionari americani, i pagamenti a Noriega sono stati fatti presso la Sbc a Ginevra e la Ubs a Zurigo. Il ministero elvetico della Giustizia ha dichiarato però che l'ordine di congelare i conti è provvisorio. Diventerà definitivo quando gli Usa avranno tradotto la loro richiesta in una delle lingue ufficiali di uno dei cantoni coinvolti nell'operazione. Anche le autorità francesi hanno bloccato i beni che si dice appartengano al dittatore panamense: si tratterebbe di un patrimonio di 20-25 milioni di franchi (oltre cinque miliardi di lire). I conti sono stati aperti presso il Crédit Industrie! et Commercial, una federazione di banche regionali, e presso la Banque Nationale de Paris, la principale banca di Stato. Secondo i funzionari, il denaro stava per essere dirottato in altri Paesi. Notizie dettagliate sui conti bancari del generale sono state raccolte durante l'invasione americana. Il denaro depositato in questi conti sarebbe solo una parte di una fortuna personale che l'amministrazione Bush valuta fra i 200 e i 300 milioni di dollari (260-390 miliardi di lire). Le autorità americane stanno concentrando le loro ricerche sulle transazioni condotte attraverso un conto aperto presso la filiale di Città di Panama della Banca di Commercio e credito internazionale (Bcci), che avrebbe dirottato i milioni guadagnati con la droga verso banche del Lussemburgo, Germania Ovest e Svizzera. Il dipartimento della Giusti¬ zia americano ha dichiarato ieri che la richiesta di congelare «numerosi» conti controllati dal generale Noriega è stata fatta secondo le clausole dei trattati internazionali tra gli Stati Uniti e i quattro Paesi europei. Discussioni preliminari erano state avviate anche con altri Paesi che si pensa siano serviti da cassaforte per i patrimoni d'Oltreoceano del dittatore panamense. I funzionari del dipartimento hanno aggiunto che dovranno dimostrare alle autorità bancarie che il denaro è stato guadagnato in maniera illegale. Si sono detti fiduciosi che i Paesi europei cooperino. Anche il nuovo governo romeno ha chiesto formalmente alla Svizzera di bloccare i conti di Ceausescu, che si ritiene contengano una parte dei 400 milioni di dollari che il defunto presidente e la sua famiglia avrebbero messo al sicuro all'estero. Alla richiesta del parla¬ mentare svizzero Moritz Leuenberger, un avvocato che agisce per conto di un gruppo di esuli romeni, il ministero svizzero della Giustizia, lo scorso venerdì sera, aveva dato istruzioni all'Ubs e al Crédit Suisse di congelare provvisoriamente i fondi di Ceausescu. I giornali svizzeri sostengono che la famiglia Ceausescu avrebbe nascosto all'estero 400 milioni di dollari. Si dice che una larga parte sia stata convertita in oro. La fonte di questa cifra è l'ex re Michele di Bulgaria. Le autorità hanno risposto tempestivamente alla richiesta di bloccare i conti di Noriega e Ceausescu, ma occorreranno lunghe battaglie legali per recuperare i fondi. Ai filippini finora sono stati restituiti soltanto poco più di due milioni di dollari, depositati a Ginevra da un socio dell'ex presidente Ferdinando Marcos: l'intero patri¬ monio è valutato in oltre 600 milioni di dollari. I conti dei Marcos sono stati bloccati nel marzo del 1986. Inoltre, non è affatto certo che i conti di Noriega e Ceausescu siano ancora nelle banche svizzere. Secondo un banchiere elvetico, Noriega sarebbe troppo astuto per lasciare il suo denaro in Svizzera. Il Crédit Suisse ha già dichiarato che non esiste nessun conto a nome Ceausescu. Un portavoce della Ubs ha detto che, secondo le nuove leggi bancarie intemazionali, qualunque deposito di una persona importante come l'ex presidente della Romania avrebbe dovuto essere approvato da un membro del comitato esecutivo della Ubs. Questo, secondo l'interpretazione generale, suggerirebbe che nemmeno la Ubs custodisce il patrimonio Ceausescu. Copyright «Financial Times» e per l'Italia «La Stampa»