Romania parte la lotta politica di Giuseppe Zaccaria

Romania, parte la lotta politica Rinascono i partiti, il pc sott'accusa. Il premier: «Non vedo futuro per loro» Romania, parte la lotta politica Si impicca il fratello di Ceausescu a Vienna BUCAREST DAL NOSTRO INVIATO Dopo le fucilazioni, la fine di una dinastia: tre parenti di Nicolae Ceausescu sono stati arrestati ieri fra Bucarest e Scornicesti, un quarto, il fratello Marin, si è ucciso impiccandosi nella sede commerciale di Vienna. E' solo l'inizio di un'epurazione che si prevede finirà col coinvolgere tutti gli esponenti del «clan», che aveva occupato il sistema di potere romeno. Ma accanto all'egemonia di una famiglia è la sopravvivenza stessa del partito che in Romania comincia ad esser messa sempre più in discussione, nonostante i segnali di pacificazione che giungono dal governo provvisorio. E' cominciata la lotta politica, prendono forma nuovi partiti. Il premier Petre Roman ha dichiarato addirittura: «Nell'avvenire della Romania non riesco a vedere un posto per il partito comunista». Roman ha confermato che l'obiettivo del governo provvisorio è di tenere libere elezioni per aprile. Il Fronte di salvezza nazionale ha lanciato ieri un appello alla calma e soprattutto ha invitato la popolazione a non compiere vendette contro gli uomini del regimo. Ma la risposta è già: «Jas Comunismi!!», via il partito. Ieri, nella sede di un istituto, l'incontro che avrebbe dovuto celebrare la nascita ufficiale del primo partito della Romania liberata si è tramutato in un processo al sistema comunista. «Questa insurrezione non è stata diretta solo contro Ceausescu, ma contro il pc», ha detto Corneliu Coposi, leader del partito democratico cristiano e dei contadini. La nuova de romena nasce dall'accordo di due componenti: una che si rifa all'antico partito contadino, presieduto fino all'immediato anteguerra da Juliu Maniu, zio di Coposi, ed una forza nuova di ispirazione cristiana. «Un partito — spiega il suo presidente — che si batterà per l'integrità della Romania, per la libertà di religione, per i diritti di tutte le etnie. Abbiamo ogni titolo per farlo: se sommate, le condanne subite dai componenti il nostro Comitato centrale sfiorano i mille anni». La de romena punta sui giovani, afferma di essere travolta dalle richieste di iscrizioni. Daina Cornea, la poetessa che meglio di chiunque altro ha rappresentato in questi anni l'anima mistica della Romania, non vi ha aderito. Ma lo scetticismo che circondava la nuova formazione comincia a dissolversi. Il «partito dei credenti» si stacca nettamente dall'influenza della Chiesa ortodossa, particolarmente compromessa. Lancia accuse sia sulle compli¬ cità di cui la Securitate sembra potesse godere perfino nei confessionali, sia contro il patriarca Teocrist, autore, due giorni prima della rivoluzione, di un messaggio di appoggio al dittatore. Anche gli studenti, che sono stati poi' gli autentici protagonisti della rivolta, cominciano ad organizzarsi. Per questa mattina, all'università, è in programma un'assemblea che segnerà la nascita di una Lega unitaria. «Vogliamo studiare senza il tanfo della politica, senza l'inquinamento della dottrina marxista», dichiara Marian Mierla, leader del movimento. Da parte dei giovani, almeno fino ad oggi, non c'è comunque alcuna richiesta di estromissione del pc dal quadro politico. Posizione, si direbbe, di grande realismo, visto che nel «Consiglio del Fronte di salvezza nazionale» la rappresentanza comunista è ancora molto folta. Giuseppe Zaccaria ALTRI SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3

Persone citate: Ceausescu, Corneliu Coposi, Marian Mierla, Nicolae Ceausescu, Petre Roman

Luoghi citati: Bucarest, Romania, Vienna