La libera Romania cancella Ceausescu
La libera Romania cancella Ceausescu Caccia agU ultimi cecchini nelle grandi città mentre si costituisce il nuovo governo del Paese La libera Romania cancella Ceausescu Ombre sull'esecuzione del tiranno decisa dai militari BUCAREST. La Romania esce dall'incubo, lentamente. Si lascia alle spalle l'èra di Nicolae Ceausescu e comincia a costruire il futuro. La situazione a Bucarest sta tornando alla normalità: funziona gran parte dei trasporti pubblici; l'approvvigionamento alimentare è quasi buono; gas e energia elettrica non mancano, le comunicazioni con l'estero sono difficili. Il Paese sarà guidato fino alle elezioni, che si terranno in aprile, dal Comitato di salvezza nazionale, presieduto da Jon Iliescu; vicepresidente è stato nominato Dumitru Maziìu; primo ministro è Petre Roman, 43 anni, una personalità non di spicco e sconosciuta in Occidente. Confermato nella carica di ministro della Difesa il generale Nicolae Militarli. L'esecutivo sarà presto completato. E' stato Iliescu a dare l'annuncio della morte di Nicolae e Elena Ceausescu, il giorno di Natale. Ieri, esattamente a 24 ore di distanza, la tv romena ha offerto al mondo le immagini degli ultimi istanti di vita della coppia e poi del corpo esanime del dittatore. Elena e suo marito sono stati fucilati, in una località segreta, dopo un processo sommano diretto da un tribunale militare straordinario. L'accusa: genocidio (60.000 vittime), sottrazione di beni dello Stato, distruzioni in tutto il Paese. «Abbiamo dovuto farlo — ha detto il neo primo ministro Roman —. Gruppi terroristici volevano liberarlo. Stavano per attaccare il luogo dove era tenuto prigioniero. Non si poteva più aspettare. Avevamo informazioni... il Fronte di salvezza si assume la responsabilità dell'esecuzione» di fronte al mondo. A Bucarest, a Timisoara e nelle altre città i combattimenti sono cessati, anche se si segnalano sacche di resistenza e isolati cecchini restano barricati nei piani alti degli edifici. Sono in corso rastrellamenti per stanarli e arrestarli. La tv e la radio lanciano appelli alla popolazione affinché assista i soldati e si astenga dal partecipare a manifestazioni non autorizzate dal fronte, che in un suo comunicato ha smentito le voci di dissenso tra l'esercito e la nuova direzione politica del Paese, definendole gli «ultimi colpi di coda» della Securitate. I dirigenti del Fronte sono apparsi ieri più volte in televisione. Iliescu ha detto che la rivoluzione non è stata un golpe organizzato con aiuti estemi, ma «tutto è avvenuto sull'onda della collera per il martirio di Timisoara». Non esistendo una opposizione organizzata alla dittatura, ha aggiunto il Presidente, occorre «creare la struttura politica di questa forza popolare». E già ieri, a Bucarest, sono nati i primi partiti; si moltiplicano i giornali senza alcun legame partitico. I leader del fronte hanno promesso una nuova Costituzione, una nuova legge elettorale, libertà religiosa e di coscienza. L'Urss e altri Paesi hanno già riconosciuto il nuovo governo, Gorbaciov ha detto: «Li aiuteremo in tutti i modi». I SERVIZI NELLE PAGINE 2,3,4 E 5 Nicolae Ceausescu pochi Istanti prima dell'esecuzione: un medico gli misura la pressione arteriosa
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