Aiuti dai Dodici: medici e cibo

Aiuti dai Dodici: medici e cibo Aiuti dai Dodici: medici e cibo L'Italia ottiene subito un vertice a Parigi La Cee rilancia la cooperazione economica PARIGI NOSTRO SERVIZIO I dodici ministri degli Esteri della Cee (per l'Italia Gianni De Michelis) erano riuniti ieri con i 22 colleghi della Lega Araba, nella sala internazionale delle Conferenze a Parigi, quando la porta si è aperta ed è entrato un commesso. Ha consegnato al francese Dumas un dispaccio di agenzia. Poche righe che Dumas ha letto ai colleghi: Ceausescu era caduto, stava fuggendo da Bucarest. Sul volto degli europei la soddisfazione era ben visibile. Pochi minuti dopo l'inglese Hurd commentava: «E' un'eccellente notizia», il danese Jensen aggiungeva: «Più che eccellente è meravigliosa» e il francese Delors, presidente della Commissione Cee, sussurrava: «E' proprio una festa, un avvenimento formidabile». In un tal clima la posizione della Comunità europea non poteva che profilarsi molto positiva por il popolo romeno, affamato e privo di risorse immediate. La caduta del dittatore ha infatti sgombrato il campo da ogni ostacolo diplomatico. Il comunicato congiunto emesso nel pomeriggio, al termine della riunione urgente dei 12 ministri (più Delors) chiesta dall'Italia, ne è stata l'immediata conferma. «La Cee — è scritto — saluta il coraggio del popolo di Romania che riconquista la libertà, alla quale ha diritto come ogni popolo. Ha pagato un tributo pesante: il giogo della tirannia per lunghi anni, il massacro di innocenti nel corso delle ultime settimane. I ministri degli Esteri della Cee esprimono la loro profonda simpatia ai familiari delle troppo numerose vittime della repressione di Ceausescu. Ora si attendono la ripresa della piena partecipazione della Romania nel processo Csce, la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa». «Nel momento in cui la Romania riprende in mano il suo destino — conclude il comunicato — la Cee e i suoi Stati membri riaffermano solennemente la loro volontà di portarle l'aiuto immediato e la cooperazione delle quali il regime Ceausescu l'aveva ingiustamente privata». Una promessa subito mantenuta. In serata Delors informava che aiuti alimentari alla Romania («una nazione prostrata dalla fame e dal freddo intenso, non hanno nemmeno i mezzi per riscaldarsi» sottolineava il ministro De Michelis) erano già stati pianificati e sarebbero partiti nel giro di pochi giorni. Come confermato da De Michelis in un colloquio coi giornalisti. «Medici senza frontiere» ha addirittura bruciato sul tempo l'efficiente macchina degli aiuti comunitari. Ieri sera da Parigi è decollato un aereo di Msf (allestito anche con l'aiuto finanziario Cee) che ha trasportato a Bucarest 1,2 tonnellate di materiale chirurgico e una squadra di otto medici. Altri due aerei partiranno oggi. E' il primo aiuto dell'Europa occidentale alle migliaia di feriti della repressione di Ceausescu. Le derrate alimentari seguiranno in breve tempo «perché — ha sottolineato De Michelis — la situazione della Romania è ben peggiore di quella, ad esempio, della Polonia e non c'è alcuna ragione di discriminarla, nonostante non si sappia ancora in quale senso evolverà il potere, quali saranno le sue forme di passaggio verso la democrazia». Paolo Potetti