Vinto per la prima volta il virus dell'Aids

Vinto per la prima volta il virus dell'Aids Ma l'uomo su cui è stato compiuto l'esperimento è morto dopo un mese per un tumore Vinto per la prima volta il virus dell'Aids Terapia combinata in Usa: Azt e trapianto di midollo osseo SAN FRANCISCO NOSTRO SERVIZIO Per la prima volta, nella storia delle ricerche sull'Aids, un gruppo di studiosi americani è riuscito a debellare in un organismo umano il virus Hiv, che provoca la micidiale malattia. La notizia pubblicata ieri dagli «Annales or Internai Medicine» ha avuto notevole risonanza sia nel mondo medico sia nell'opinione pubblica. Questo primo successo — per ora solo scientifico perché il paziente, pur liberato dall'Aids, è poi morto di tumore — si deve ad alcuni medici della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora sotto la direzione dei dottori Rein Sarai e Kent Holland. Il malato, un uomo di 41 anni, è stato sottoposto a un duplice trattamento: gli è stato somministrato l'Azt (azidotimidina, l'unico farmaco anti-Aids in commercio negli Usa) e gli è stato praticato un trapianto di midollo osseo. L'uomo era affetto da Aids e da linfoma, un cancro che colpisce il sistema immunitario e che spesso accompagna il virus. L'Aids, come è noto, è esso stesso una malattia del sistema immunitario, provocata dall'Hiv, un retrovirus che può rimanere inattivo nell'organismo per anni. Quando si scatena, uccide le cellule del sistema immunitario e il malato diventa preda di ogni tipo di infezione. Finora non era stato trovato alcun mezzo per eliminare l'Hiv e quindi per evitare la morte. Si era riusciti solo a ritardare lo sviluppo della malattia, cioè a guadagnare tempo. La somministrazione dell'Azt aveva questo scopo. I medici di Baltimora hanno tentato il trapianto e il trattamento farmacologico insieme, nella speranza di curare prima il tumore e poi l'Aids. Il midollo osseo, infatti, costituisce il tessuto che genera le cellule del sistema immunitario. L'idea era quella di fornire al malato un nuovo sistema immunitario, una volta che il suo originale era stato distrutto dal trattamento radiattivo antitumorale. Il trapianto ha avuto successo. Dopo 32 giorni il sistema immunitario dell'uomo ha ricominciato a funzionare e sono scomparsi i sintomi dell'Aids. Purtroppo il tumore non ha ceduto e 42 giorni dopo il paziente è morto. Le indagini biochimiche eseguite, sul cadavere e sui suoi tessuti, compreso il cervello e ovviamente il sangue, hanno rivelato l'assenza assoluta di Hiv, mentre questo retrovirus risulta sempre presente nei tessuti dei morti di Aids. Ci vorranno mesi per stabilire i meccanismi attraverso cui il trapianto di midollo osseo e l'Azt provocano la distruzione dell'Hiv e perciò altri medici in vari centri ospedalieri e universitari americani ripeteranno il trattamento, a partire dai malati per i quali il rischio della sperimentazione rispetto a quello della malattia è minimo. I prossimi trapianti saranno effettuati al Cancer Research Center di Seattle nello Stato di Washington e alla City of Hope di Duarte in California. Questo trattamento va applicato — hanno detto i medici di questi centri—anche se non si può dire che il trapianto del midollo osseo accoppiato all'Azt sia Ìiraticabile per tutti gli animaati di Aids. Le ragioni non sono dovute solo ai rischi tecnici: c'è per esempio un 25 per cento di pericolo di morte nell'operazione di trapianto. Ci sono anche i fenomeni di rigetto e i costi elevatissimi. Ma ora c'è finalmente una speranza. Giancarlo Macini

Persone citate: Duarte, Giancarlo Macini, Johns Hopkins, Kent Holland

Luoghi citati: Baltimora, California, San Francisco, Seattle, Usa, Washington