Italiani rapiti, si tratta in segreto di Francesco La Licata
Italiani rapiti, si tratta in segreto Il ministero degli Esteri: «Sono prigionieri dei ribelli, ma sappiamo che stanno bene» Italiani rapiti, si tratta in segreto Capitano e macchinista della nave catturata in Somalia ROMA. Stanno bene Mario Raggi, di Camogli (Genova), e Giv.pppe Virgilio, trapanese, comandante e capomacchinista, i due italiani prigionieri in Somalia di un gruppo di guerriglieri che avversa il regime del presidente Maxamed Siad Barredella. Il capomacchinista della «Kwanda», la nave appartenente alla società di costruzioni italiana, Astaldi, «catturata» dal «Movimento nazionale somalo» lunedì scorso, ha potuto parlare coi familiari. Poche battute per rassicurarli sulle loro condizioni, ma niente di più. La vicenda è coperta da una certa «discrezione», anche delle autorità, probabilmente per non compromettere la possibilità che i due facciano presto ritorno a casa. Dal ministero degli Esteri è venuta l'assicurazione che «i nostri connazionali stanno bene» e un comunicato in cui si afferma che «l'azione non è stata ufficialmente rivendicata, anche se sembra sia avvenuta ad opera di un gruppo irregolare somalo». Stesso atteggiamento clalla Astaldi, l'impresa che, in consorzio con altre 2 ditte, sta costruendo la superstrada Garoe-Bosaso. La nave, che ospita anche un equipaggio di 14 marinai somali, confermano fonti della Farnesina, sarebbe stata «catturata» lunedì 11, vicino alla costa controllata dai ribelli. Secondo il «Movimento», trasportava petrolio destinato alle truppe regolari di Barre, dislocate nel- la zona del porto di Berbera,, l'unico scalo settentrionale ancora in mano delle forze governative. Ma VAstaldi smentisce. Dice Edilio Gioglio, responsabile del settore trasporti: «Non è vero. Durante i lavori, che durano ormai da tre anni, non ci siamo mai fermati a Berbera. La nave serve esclusivamente al fabbisogno dell'impresa». Un'ipotesi è che la «Kwanda» abbia sconfinato per il maltempo, finendo troppo vicina alla costa controllata dai guerriglieri. La vicenda è sotto lo stretto controllo della Farnesina, seguita dalla «Unità di crisi» del ministero degli Esteri. Il ministero non ha chiarito, però, come mai la notizia della cattura della nave sia stata data solo domenica scorsa, a 6 giorni dal fatto e senza che prima fossero stati avvertiti i familiari del comandante e del capo-macchinista della «Kwanda». Questo particolare è stato confermato da Bartolomea Fragapane, moglie di Giuseppe Virgilio. La donna, 40 anni, dice di aver appreso la notizia dal telegiornale di domenica sera. «Mio marito naviga da 7 anni per la Astaldi, ma dalla Compagnia non mi è giunta nessuna telefonata prima della comunicazione alla tv». La Fragapane dice di aver sospettato che qualcosa non andava sin dalla domenica precedente, quando il marito non ha rispettato l'appuntamento telefonico settimanale. «Mi ha chiamato martedì 12, ma solo per alcuni secondi. Ho sentito che diceva: "Come stai vecchia mia? Io sto bene", poi si è interrotta la comunicazione». Bartolomea Fragapane, che abita coi 4 figli alla periferia di Trapani, non ha più avuto comunicazioni. Ieri, dopo la tv, è arrivata la telefonata della Compagnia. I lavori per la costruzione della strada Garoe-Bosaso fanno parte di un progetto (costo previsto 150 miliardi) finanziato dall'Italia, attraverso il Fondo aiuti speciali. La realizzazione aveva provocato polemiche perché ritenuta strategica a fini militari. Francesco La Licata
Persone citate: Astaldi, Barre, Edilio Gioglio, Fragapane, Giuseppe Virgilio, Mario Raggi
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