In casa comanda il chip

In casa comanda il chip Diciassette aziende per l'abitazione intelligente di Tokyo In casa comanda il chip Centinaia di sensori nascosti nei muri, terminali video in ogni stanza Lefinestre si aprono e si chiudono da sole secondo il tempo che fa TOKYO. Un gruppo di aziende giapponesi ha costruito a Tokyo una «casa intelligente» controllata dai computer, che compiono operazioni come aprire e chiudere le finestre e spegnere le luci non necessarie. La casa sperimentale, parte di un più ambizioso progetto giapponese, è un modo per mostrare i risultati che l'automazione delle abitazioni potrà ottenere nel prossimo futuro. Attrezzata con i più avanzati apparecchi elettronici la casa è progettata con l'obiettivo di dare il massimo comfort agli abitanti, afferma il Comitato di ricerca sulla casa intelligente, l'organizzazione di 18 società che la costruisce. La casa è in grado non solo di auto-aprire e chiudere le finestre a seconda del tempo che fa, ma anche, per esempio, di regolare l'aria condizionata in rapporto alle persone presenti in una stanza. Costituito a febbraio '88, il Comitato ha lavorato alla casa intelligente sotto la direzione di Ken Sakamura, professore associato di scienze informatiche all'università di Tokyo. Sakamura, che è stato responsabile per l'avvio del progetto, ha progettato la casa con l'obiettivo di simulare tutti gli aspetti della vita del prossimo futuro. Il consorzio comprende, tra le altre, le società Nippon Telegraph and Telephone, Mitsubishi Electric, Takenaka, Tokyo Electric Power, Yamaha e Japan Airlines; queste società hanno investito un miliardo di yen per costruire una casa a due piani più seminterrato di 372 metri quadrati di superficie. Nei prossimi tre anni saranno compiuti esperimenti per provare e migliorare gli apparecchi e i componenti impiegati; le esperienze e le conoscenze acquisite saranno utilizzate per aggiornare le tecnologie tradizionali dell'edilizia abitativa. Nella struttura della casa (soffitti, pavimenti, muri, porte e finestre) sono installati oltre 400 microprocessori che operano dietro le quinte per controllare luci, aria condizionata, apparecchi audiovisivi e di altro tipo. Gli inquilini possono ma¬ novrare tutti gli impianti semplicemente toccando dei pulsanti. Una serie di sensori è utilizzata per accertare le condizioni dentro e fuori; un sistema di comunicazione trasmette suoni e immagini all'interno attraverso il telefono, terminali video e altoparlanti in ogni camera. Esso è inoltre collegato ad una banca dati. La costruzione della casa è stata pianificata come applicazione di un progetto che si propone di creare un sistema standard in modo da rendere compatibili i computer di diversi costruttori. Ideata da Sakamura nel 1984 è stata sviluppata insieme da aziende giapponesi e straniere, dal Miti e dal ministero dell'educazione; oltre 140 società vi hanno collaborato, comprese Olivetti, Motorola, Ibm, Hewlett-Packard e Siemens. Benché progettata per operare in tutte le lingue la casa intelligente per ora è disponibile solo nella versione giapponese. Copyright «Asahi Shimbun» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Hewlett-packard, Olivetti, Takenaka

Luoghi citati: Italia, Tokyo