Becker da superman a incognita

Becker da superman a incognita La finalissima della Davis risente delle pressioni di stampa, sponsor e federazione Becker da superman a incognita Svezia pronta a fare lo sgambetto ai tedeschi STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO E' il campione del mondo 1989, ha vinto Wimbledon e gli US Open, ma la fatica e soprattutto lo stress accumulati lungo l'intensa stagione gli hanno già fatto perdere il Masters. E la Coppa Davis, da .difendere da domani nella Hans-Martin-Schleyer-Halle di Stoccarda contro la Svezia, è diventata di 'colpo il più sgradito degli appuntamenti obbligati di Boris Becker. Lo scorso anno, assecondato nel migliore dei modi dai quasi sconosciuti Stèeb e Jelen e battendo la Svezia a Goteborg e con quistando la prima Coppa Davis del tennis tedesco si era meritato i màssimi onori nazionali. Era riuscito ad oscurare perfino la fama del barone Gottfried von Cramm che nel 1937 aveva avuto alla portata della sua racchetta la vittoria della Coppa più di quanto non lo sia stata di Whilhelm Bungert e Christian Kuhnke nella finale persa contro gli Stati Uniti nel 1970 a Cleveland. Il barone von Cramm perse prima della guerra una incredibile semifinale interzone sull'erba del «centre court» di Wimbledon. Sul 2-2 si trovò in vantaggio per 4-1 nel quinto set dell'ultimo singolare contro lo statunitense Donald Budge, ma non riuscì a vincere contro il futuro primo relizzatore del Grande Slam, e gli Usa fecero loro poi facilmente la Coppa contro gli inglesi. Fu una sconfitta pagata a caro prezzo dal barone che dopo essere stato incoraggiato dallo stesso Hitler al telefono prima dell'incontro decisivo fu in seguito arrestato con l'accusa di omosessualità, l'unico metodo per fargli scontare sconfitta di Davis e viscerale anti-nazismo. Nella Germania del crollo del muro di Berlino, Becker non rischia certo il carcere né tantomeno accuse di dubbia virilità, ma mette a repentaglio una fama e una simpatia contagiosa al di qua.e al di là del muro, visto che per molti giovani dell'Est, un motivo per attraversare la frontiera è stato di andare a vedere Boris che stava da alcuni parenti della fidanzata, in un paesino vicino al confine. «La squadra è bene allenata — spiega Nikki Pilic, ex Davisman jugoslavo e ora capitano e tecnico tedesco — ma c'è troppa pressione sui miei giocatoriBecker dopo essersi espresso molto bene martedì, mercoledì non. era nelle condizioni ideali. Ripeterci non sarà facile anche se oggi Steeb e Jelen valgono più di un anno fa e lo stesso Boris è campione del mondo e lo scorso anno veniva dopo Wilandér e Lendl». C'è la pressione di 175 giornalisti tedeschi (500 in tutto), degli sponsor, di una federazione esplosa in pochi anni tanto da fare della Germania quasi il paese guida dell'intero mondo tennistico, grazie a Klaus Stauder, l'efficiente birraio che, salito al vertice fra mille perplessità snobistiche dei dirigenti dei club tradizionali, ha rilanciato l'immagine e le strutture di una federazione che non raccoglieva per quanto investiva. . Così la Germania rischia di pagare, come già nel 1985 a Monaco, il fattore campo contro una Svezia alla sua settima finale consecutiva, smaniosa di riscattare la débàcle di Gote borg per incamerare il quinto successo della storia e soprattutto confermare i'Edberg del Madison e rilanciare il caricatissimo Wilander che vuol ripartire proprio dalla finale di Coppa Davis per riconquistare quanto perso da lui nel 1989. Il bendaggio al ginocchio destro di Mats è solo protettivo e il coach del giocatore afferma: «Questa volta abbiamo fatto tutto nel modo migliore. Ci siamo allenati a lungo in Svezia sulla stessa moquette Fegulan di Stoccarda. Mats ha ritrovato la forma e anche il morale, visto che il padre sembra stia rispondendo bene alle cure contro il tumore che lo affligge. Edberg al Masters ha fatto'vedere di cosa è capace. Per il doppio deciderò all'ultimo momento». Ma tutti indicano in Jarryd-Gunnarsson i prescelti. RinoCacioppo CLASSIFICA ATP m ss CHE FLESSIONE WILANDER | DOPO IL 1988