FILOSOFIA DA GIORNATA di Franca D'agostini

FILOSOFIA DA GIORNATA FILOSOFIA DA GIORNATA mm ▼N uomo fugge, inseB I guito da una falciaci- ■ I trice omicida per le iS I strade di Kansas H I City. In realtà, lo H I stesso uomo sta dorili I mendo, disteso in un I letto «reale», in una %S J stanza «reale»: la storia della falciatrice è evidentemente un sogno. Ma che cosa ci permette di chiamare realtà l'uomo addormentato, e relegare nel sogno il suo doppio in fuga? Per l'uomo che sogna, l'uomo che fugge è senza dubbio più reale del se stesso sognante: quella è la sua specifica, personale, istantanea realtà... La questione è filosofica, in un senso insieme banale ed esemplare: è uno di quegli interrogativi che costituiscono il tessuto tradizionale della filosofia. Secondo Thomas Nagel, filosofo americano di formazione analitica, già noto in Italia per Questioni mortali (1986) e Uno sguardo da nessun luogo (1988), autore di Una brevissima introduzione alla filosofia (ora tradotto da A. Besussi, con una prefazione di Salvatore Veca), la migliore introduzione al linguaggio filosofico consiste nel formulare a se stessi, in modo disarmato e ingenuo, le domande rituali: esiste una realtà al di fuori delle nostre menti? Come sappiamo che gli altri uomini pensano, e sentono, come noi? Se esiste una differenza tra mente e corpo, quale è il rapporto tra l'una e l'altro? Che cosa è giusto, o sbagliato, e ha senso questa.domanda? E' giusta, o inevitabile, oppure ovviabile, l'ineguaglianza sociale? Perché temiamo la morte? Ha senso domandarsi il senso della vita? La filosofia — per Nagel come per molti altri — non offre necessariamente soluzioni, ma si limita a formulare ed elaborare problemi: nel libro Nagel elenca le soluzioni possibili degli interrogativi proposti, ma solo di rado dichiara la propria preferenza per l'una o l'altra. Naturalmente, la stessa scelta degli interrogativi è parziale, e indicativa della tradizione filosofica a cui l'autore appartiene; la filosofia analitica deve molto all'empirismo classico inglese, caratterizzato da questo genere di problematiche (soprattutto quella d'esordio, sui criteri per determi- nare l'esistenza della realtà), e anche da una certa predilezione stilistica per il semplice, l'apparentemente ovvio. Naturalmente, nello sviluppo delle singole questioni Nagel non è sempre così «elementare» come vorrebbe: per esempio, l'elaborazione del problema della giustizia risulta complicata o imprecisa se si eludono in "modo programmatico le questioni preliminari della vita associata, del diritto, della legittimazione dei poteri. Ciò nonostante il libro di Nagel risponde brillantemente alle intenzioni propedeutiche avanzate dal titolo. Forse anche al di là delle aspettative dell'autore. Negli Stati Uniti si studia filosofia all'università, qui invece si comincia a studiarla negli anni del liceo. La differenza non è così rilevante, se non per il fatto che qui è materia obbligatoria, e quindi va considerata come disciplina formativa. Come osserva Veca nella prefazione, questo compito è del tutto disatteso nella pratica: la filosofia insegnata a scuola è normalmente e soltanto un elenco di dottrine di cui rimangono oscuri lo scopo, il danno eventuaìe, l'utilità. Il libro di Nagel, che insegna a familiarizzarsi con l'atteggiamento filosofico, e anche a capirne i limiti (spesso, nel libro, il comune buon senso appare ben più forte della filosofia, e anzi pronto a soccorrerla nelle situazioni di emergenza), può essere letto in questa prospettiva di formatività. Altrove, Nagel ha scritto che la filosofia è «l'infanzia dell'intelletto»; probabilmente è vero, ma è certo che questa sua filosofia, descritta da quelle domande elementari quanto sconcertanti, rievoca tutta la semplicità e lo sconcerto dell'adolescenza. Si potrà dire che la post-filosofia, o la filosofia «continentale», è cosa da adulti, è la maturità del pensiero,, mentre la filosofia anglosassone, da Hume a Wittgenstein e ai contemporanei, è fa risposta — a volte ingenuamente rigorosa — alle domande di un pensiero adolescente. Franca D'Agostini Thomas Nagel Una brevissima introduzione alla filosofia Il Saggiatore, pp. 119, L. 24.000

Luoghi citati: Italia, Kansas, Stati Uniti