Testamento di Herrhausen

Testamento di Herrhausen Testamento di Herrhausen «La libertà della Ddr conta più dell'unificazione» WASHDNGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alfred Herrhausen, il banchiere assassinato dai terroristi a Francoforte dieci giorni fa, ha lasciato un testamento politico, un discorso sull'Europa che avrebbe dovuto tenere lunedì scorso all'«American Council» a New York, di cui ieri il New York Times ha pubblicato alcuni passi. Ne) discorso, il defunto presidente della Deutsche Bank esprime posizioni spesso controcorrente sia verso i suoi compatrioti che verso gli Usa. Herrhausen per esempio afferma che «la libertà e la autodeterminazione della Germania dell'Est sono più importanti della riunificazione delle due Germanie... che rimane una questione molto aperta». Inoltre propone un piano Marshall per l'Europa Orientale sostenendo che «al contrario di quanto ritengono molti americani la perestrojka è nell'interesse dell'Occidente». Herrhausen infine ribadisce la necessità dell'integrazione economica della Cee, sollecitando l'adozione di una moneta unica entro il 2000 «sacrificando anche in parte la sovranità dei singoli Stati in questo e altri campi come quello fiscale». A proposito della Germania dell'Est, il presidente della Deutsche Bank insiste che toccherà alla Ddr «decidere in futuro se e come unirsi all'Occidente». Herrhausen osserva che «i regimi autoritari incontrano le maggiori difficoltà proprio quando incominciano a riformarsi» e che «come ha dimostrato la repressione in Cina a giugno, la libertà è onnicomprensiva, non può essere solo economica deve essere anche politica». In questo quadro, sosteneva il banchiere, sarà compito della Cee «restare aperta all'Europa orientale dopo il '92 sul piano creditizio, su quello commerciale é su quello industriale». A proposito di Berlino ha sottolineato «l'ironia della storia: il muro, eretto per impedire ai tedesco orientali di fuggire, è stato abbattuto per lo stesso motivo». [e. e]

Persone citate: Alfred Herrhausen, Herrhausen