Braccio di ferro per la Bnl

Braccio di ferro per la Bnl De e psi vicini all'accordo sul rapporto banche-assicurazioni: un tetto del 15% Braccio di ferro per la Bnl Ancora forti dissensi tra Ina e Inps sui futuri equilibri all'interno del superpolo Ilprincipale nòdo da sciogliere riguarda la gestione della previdenza assicurativa ROMA. Torna sul tappeto la questione del rapporto tra banche e assicurazioni. Anzi, l'attualità propone il problema su due piani: il duro confronto tra Ina e Inps (e non tra Paolo Savona e Giampiero Cantoni) sulle convenzioni da stipulare con la Bnl alla vigilia della ricapitalizzazione della banca; le intese tra democristiani e socialisti su modifiche di rilievo da apportare alla legge antitrust in materia di incroci azionari tra banche, assicurazioni e imprese. Polo Ina-Inps-Bnl. Il giorno dopo, il consiglio di amministrazione della banca è dedicato a ricomporre i dissidi emersi ancora una volta tra i vari partners. Per l'Ina si pronuncia Antonio Marotti, consigliere dell'istituto assicurativo, responsabile per il settore del partito repubblicano e stretto collaboratore di Antonio Longo. «Le caratteristiche dell'operazione — ha detto Marotti — portano a determinate conseguenze. In altri termini l'Ina deve partecipare a un aumento di capitale a prezzi oltre il nominale, quindi con un certo aggio e di una limitazione del dintto d'opzione, e ad un prestito condizionato». E allora? «A fronte di questo aumento del patrimonio della Bnl l'azionista ha diritto di vedere proporzionalmente incrementare il proprio ruolo». Di conseguenza l'Ina continua a rivendicare un proprio maggior ruolo nella guida dell'istituto bancario; se non sarà possibile sciogliere i nodi della convivenza con l'Inps, che insiste per aver accesso alla previdenza integrativa nell'ambito dell'intesa, e, soprattutto, ad avere un maggior peso nella gestione della banca, l'Ina può anche uscire dal polo. «Se si intendono sostituire — conclude Marotti — a noi e all'Inps altri azionisti dovranno essere questi ultimi a sottoscrivere l'aumento di capitale». In realtà, l'ultimatum lascia il tempo che trova. Innanzitutto, almeno per ora, non si vedono altri partners in vista sull'orizzonte della Bnl. Il Monte Paschi, tirato in ballo da un giornale romano, ha prontamente smentito l'ipotesi di un coinvolgimento in un polo alternativo. L'eventuale ipotesi Copra it è ancora tutta eia discutere. E l'Ina dovrà per forza far fronte all'aumento di capitale. Certo è che, di fronte a tante incertezze, il matrimonio nasce tra mille condizioni. Anche l'Inail, intanto, ha rivendicato ieri il suo diritto a far parte dell'alleanza. E il pei, infine, è sceso in campo a favore: delle richieste Inps. «Se nei rapporti con Bnl si dà all'Ina l'esclusiva assicurativa — ha dichiarato il responsabile del credito del partito Angelo De Mattia assieme al responsabile assicurazioni Nevio Felicetti — bisógna fare altrettanto all'Inps per quanto riguarda la previdenza integrativa»; ANTITRUST. De e psi sembrano avviarsi verso un'intesa di questo tipo: il tetto della partecipazione di imprese in banche e assicurazioni cóme pure di assicurazioni in banche sarà abbassato al 15% rispetto all'attuale 20% previsto dalla normativa approvata dal Senato. Inoltre, per raggiungere questa partecipazione massima all'interno di una, banca e di un'assicurazione sarà necessaria un'esplicita autorizzazione da parte della Banca d'Italia e, per quanto riguarda le compagnie, dell'Isvap. La soglia potrà venir superata solo nel caso di partecipazioni in settori omogenei, ossia finanziarie pure e banche in istituti di credito, assicurazioni in altre compagnie. Attorno a queste modifiche stanno lavorando il capogruppo democristiano Mario Usellim e il presidente della commissione Franco Piro. L'unico dissenso riguarda la proposta de di permettere alle banche di acquisire partecipazioni stabili, entro il 5%, nel capitale delle imprese, un'ipotesi malvista dalla Banca d'Italia e dal psi. E il governo? Per quanto riguarda le assicurazioni ha parlato il sottosegretario all'Industria Paolo Babini che si è dichiarato favorevole purché si faccia presto. «Occorre evitare una situazione in cui il meglio è nemico del bene», [u. b.] I presidente dell'Ina Antonio Longo

Luoghi citati: Roma