Accordo italo-bulgaro contro il narcotraffico
Accordo italo-bulgaro contro il narcotraffico Firmato ieri a Sofia dal ministro Gava Accordo italo-bulgaro contro il narcotraffico SOFIA DAL NOSTRO INVIATO Un accordo di collaborazione tra Italia e Bulgaria nella lotta al traffico di stupefacenti è stato siglato ieri a Sofia dal nostro ministro dell'Interno Antonio Gava e dal suo omologo bulgaro Georgoi Tanefin. La Bulgaria è uno dei Paesi-tramite del commercio che partendo dall'Asia attraversa i Balcani e giunge fino a noi. Secondo Gava, infatti, «il 75% dell'eroina che viene sequestrata da noi entra attraverso i Paesi della cosiddetta rotta balcanica». Gava spera di poter riunire i rappresentanti di questi Paesi attorno a un tavolo per concordare una comune linea di condotta. Non è escluso, inoltre, che nelle prossime settimane l'Italia si faccia promotrice, anche rispetto all'Urss, di un'iniziativa che possa ricondurre ad un'unica strategia tutti i Paesi europei. E' una rete che comincia a tendersi, coinvolgendo nazioni fino a ieri molto lontane l'una dall'altra. Prima la Turchia (com'era accaduto con gli incontri del settembre scorso fra Gava ed il ministro degli Interni Abklukadir Aksu). Poi con l'Unione Sovietica. Infine con l'incontro a Vienna del «Club dei Cinque» nel quale Italia, Austria, Germania, Francia e Svizzera avevano deciso, d'accordo con Ungheria e Jugoslavia, di convocare una conferenza fra tutti i Paesi della «rotta balcanica». L'accordo fra Italia e Bulgaria prevede, tra l'altro, uno «scambio di informazioni» attraverso i rispettivi servizi antidroga, riguardo il «traffico illecito internazionale di stupefacenti, con particolare riferimento a quello per via terrestre». In altri termini, ai trasporti che avvengono con i Tir. Ig. z.l
Persone citate: Aksu, Antonio Gava, Gava
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