«Altro che cascatore...» Così il golden-boy risponde ai russi
«Altro che cascatore...» «Altro che cascatore...» Così ilgolden-boy risponde ai russi KIEV. Baggio è al settimo cielo, ha riconquistato in trasferta la palma del giocatore di statura internazionale persa di recente sia in maglia azzurra che in viola. «Quando la palla ha sbattuto contro il palo ho tirato il più grosso moccolo della mia vita. Abbiamo sofferto ma è stata una delle più belle prestazioni della mia carriera e una soddisfazione per tutti». Come mai è stato l'unico a non cadere mai? «Mi sono ricordato che dopo Perugia i sovietici mi avevano chiamato cascatore. In verità è che il mio fisico mi ha privilegiato». Si rammarica per l'altro gol fallito: «Mi sono allungato troppo la sfera, Chanov è stato bravo. Un po' meno Mikhailicenko che mi ha colpito con una scarpata al volto. Se non avesse avuto i tacchetti di gomma mi avrebbe spaccato la faccia». Giorgi si è complimentato con tutta la squadra: «Sono stati perfetti, sapendo sfruttare tutti i contropiedi. In definitiva anche stavolta come negli altri turni andiamo avanti con pieno merito. Qui il segreto è stato anche nell'indovinare le scarpe con i venticinque tacchetti». Dunga ricorda: «Il campo era duro come un pavimento. Però l'impresa è stata più facile del previsto. Questi russi sono fer¬ mi a un calcio di 40 anni fa. Potevamo segnare in almeno tre occasioni e vincere. Più forti della Dinamo si sono dimostrati finora i francesi del Sochaux. Ormai abbiamo capito come si deve giocare in Coppa: arriveremo in finale». Lobanowski era nero di rabbia: «Mi spiace uscire dalla Coppa anche perché la Fiorentina ha avuto solo fortuna. All'andata è stato espulso un uomo fondamentale, Yaremchuk, e concesso ai viola un dubbio rigore su Di Chiara. Più netto quello di Pin su Salenko all'inizio della ripresa. Se nel primo tempo avessimo segnato, poi avremmo vinto 3-0. Baggio? Ho sempre saputo che è un ottimo giocatore, non per nulla è un nazionale». (f.bad.)
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