Si prepara una «stangata-bis»

Si prepara una «stangata-bis» La Finanziaria, da oggi alla Camera, è insufficiente a sanare i conti dello Stato Si prepara una «stangata-bis» Quasi certamente scatterà dopo le amministrative del 6 maggio: servono 10 mila miliardi Si agirà su Iva e imposte di fabbricazione, mentre a breve termine rincareranno i tabacchi ROMA. Ci sono molte tasse nel futuro degli italiani. Diventa sempre più probabile una stangata-bis tra qualche mese, forse dopo le elezioni amministrative del 6 maggio, per riassestare i conti dello Stato nel '90: Iva e imposte di fabbricazione potrebbero esserne gli strumenti; mentre un consistente rincaro delle sigarette potrebbe avvenire già prima, come annunciato dal ministro delle Finanze Rino Formica. E per il '91 saranno necessarie altre misure. La legge finanziaria '90, che va in aula alla Camera stamattina per essere approvata entro il 19, è giudicata strumento insufficiente. Lo stesso relatore di maggioranza, Nino Carrus (de), è convinto che «nel corso del '90 saranno necessari nuovi provvedimenti, e piuttosto stringenti». Di rimando uno dei relatori di opposizione, il radicale Giuseppe Calderisi, accusa il governo di «falso in atto pubblico» perché fa approvare cifre inattendibili. I tagli alle spese appaiono sempre più aleatori," e così-per frenare il deficit occorre accrescere le entrate fiscali. ' Il governo per ora non conferma. L'ipotesi della stangatabis di metà anno circola da settimane e adesso si arricchisce di un ordine di grandezza: attorno a 10.000 miliardi (la legge finanziaria '90 si fonda su 15.000 miliardi di nuove entrate e 3000 di tagli alle spese). Il primo strumento della eventuale stangata-bis saranno i «tributi in cifra fìssa» (imposte di fabbricazione, varie imposte sui consumi e sui servizi). Non appena sarà approvato un provvedimento che è all'esame delle Camere, il governo potrà ritoccarli «nei limiti del recupero dell'inflazione»: basterà un decreto amministrativo per ricavare diverse migliaia di miliardi. Il secondo strumento potrà essere l'Iva. Formica rivela che i ritocchi «europei» a questa imposta proseguiranno «non appena saranno definitive le direttive che si stanno concordando in sede comunitaria». Del resto il governo mantiene «l'indirizzo di riequilibrare il peso dell'imposizione indiretta» (Iva e altri tributi su affari e consumi, mentre le imposte sui redditi resteranno ferme). In aggiunta all'eventuale stangata-bis, per il '91 sono già nei conti della legge finanziaria 17.020 miliardi di tasse in più, di cui seimila del tutto da definire. Almeno in questo caso Formica promette che non si colpirà chi già paga: il suo ministero sta preparando una massiccia «revisione delle agevolazioni» fiscali e una nuova offensiva contro inclusione, evasione ed erosione». Ciò che risulta sempre più difficile è, però, il taglio delle spese. Secondo il servizio studi della Camera, la Finanziaria viola le norme di contenimento della spesa corrente che lo stesso governo aveva fissato: di appena 600 miliardi nel '90, ma di quasi 12.000 nel '91 e 18.000 nel '92. Ne consegue che, per compensare l'insuccesso, le entrate fiscali dovranno essere superiori a quanto inizialmente previsto. Is. 1.] ite. Il ministro Rino Formica

Persone citate: Formica, Giuseppe Calderisi, Nino Carrus, Rino Formica

Luoghi citati: Roma