Berlino Est vive il suo 8 settembre di Tito Sansa

Berlino Est vive il suo 8 settembre L'opposizione lancia un appello al popolo: «Smascheriamo i ladri, non devono ruggire all'estero» Berlino Est vive il suo 8 settembre Voli bloccati con la Romania, Lipsia torna in piazza Le voci su Honecker: sarebbe agli arresti domiciliari BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO E' cominciata nella Ddr la caccia ai responsabili degli abusi di potere e di corruzione, dopo che doménica il comitato centrale del partito comunista e il Poli-tburo si sono dimessi in blocco. Il partito praticamente non esiste come istituzione, la base è rimasta senza capi, la guida del Paese è passata — come-se si fosse in Occidente — al governo del primo ministro Hans Modrow e ai gruppi di opposizione che — per la prima volta — sono stati chiamati a collaborare. La parola d'ordine lanciata ieri è «smascherare i colpevoli ed impedire che cancellino le prove o che fuggano all'estero». Un appello in tal senso è stato rivolto ieri, a «tutti i cittadini e cittadine», dalle stazioni radio, che lo hanno ripetuto in continuazione. L'appello, firmato dai gruppi di opposizione, invita i cittadini nelle fabbriche, negli uffici, nelle banche ad impedire ai corrotti di accedere alle casseforti, di distruggere gli incartamenti, di trasportare la loro refurtiva. «Cittadini — è detto nell'appello —, voi sapete dove si trovano le carte. Controllate, spiate, denunciate ogni movimento sospetto, chiamate la sicurezza dello Stato o la polizia». Il portavoce del governo, Wolfgang Meyer, in una confe¬ renza comune con le opposizioni ha salutato l'appello dicendo che il governo «lo appoggia» e ha annunciato la costituzione di una commissione di inchiesta della quale farà parte «àn-. che il governo». In precedenza un anonimo funzionario della Stasi, la disciolta polizia di sicurezza, aveva denunciato che migliaia di compromettenti documenti segreti sono stati bruciati e che «nulla è cambiato». Di conseguenza tutta la polizia è stata mobilitata per controllare giorno e notte casseforti, computer e archivi in migliaia di uffici in tutto il Paese e avvicinare le case dei sospetti tra cui l'ex segretario generale Honecker che «si vocifera» sarebbe agli arresti domiciliari. «Non abbiamo più agenti per i servizi normali—ha lamentato ùn funzionario —, dovremo reclutare i Kampfgruppen, gli ausiliari delle fabbriche. Ma allora ne risentirà la produzione già in difficoltà per le fughe in massa». Scomparso il partito guida, nella Ddr tira un'aria da 8 settembre. Alla gioia del primo momento è seguita la depressione. C'è molta confusione in giro, vi sono conflitti di competenza, è venuta meno la fiducia perfino nella magistratura. Questa ha permesso la fuga all'estero del sottosegretario Alexander Schalck-Golodkowski che avrebbe trasferito in Sviz¬ zera per conto proprio e di terzi qualcosa come 100 miliardi di marchi (73 mila miliardi di lire), ricavati da traffici illeciti di armi e di valuta. Un enorme deposito di armi e munizioni è stato scoperto proprio ieri l'altro nei pressi di Rostock. Il procuratore generale dello Stato Wendland lo sapeva ma non ha spiccato mandato di cattura. Per questo i giuristi dell'Accademia delle scienze chiedono l'immediata sostituzione dell'alto magistrato. Scandali e abusi vengono rivelati a decine dai giornali e dalla radio, è una valanga che è impossibile seguire. Ingannati per 40 anni, i cittadini chiedono che venga fatta giustizia. Al popolo non basta che si siano dimessi il comitato centrale e il Politburo e che 5 alti funzionari del partito siano stati arrestati. Ora la gente vuole che Egon Krenz si dimetta anche da capo dello Stato. Lo ha chiesto anche il partito democristiano proponendo che alla presidenza della Repubblica venga eletta la scrittrice Christa Wolf. A Lipsia, durante la consueta dimostrazione del lunedì sera, ieri la folla era meno numerosa del solito, ma più aggressiva, incattivita dalla scoperta degli scandali e forse anche dalla cappa di smog. Due terzi circa dei convenuti nella piazza Karl Marx hanno chiesto a'gran voce .la riunificazione della Germa- nia, un terzo vi si è opposto con energia, ci è mancato poco che i due gruppi venissero alle mani. Da pacieri hanno fatto i rappresentanti di Neues Forum, che, tra i due fuochi, avrebbero proposto un referendum sui «dieci punti» per là riunificazione enunciati dal cancelliere Kohl. Voce poi smentita. «La destra si sta rafforzando anche da noi — ha commentato l'inviato della radio della Ddr a Lipsia —. La situazione è esplosiva». Tito Sansa Una guardia di frontiera tedesco orientale in piedi su una scala si sporge dal Muro di Berlino per controllare i lavori di ampliamento del punto di passaggio di Heinrich-Heine-Strasse

Persone citate: Alexander Schalck-golodkowski, Christa Wolf, Egon Krenz, Hans Modrow, Heine, Honecker, Kohl, Wolfgang Meyer

Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Ddr, Lipsia, Romania