Gino Paoli ha battuto Matarrese

Gino Paoli ha battuto Matarrese Il presidente Federcalcio (732 milioni) è secondo, Cicciolina (solo 13) l'ultima Gino Paoli ha battuto Matarrese E'il deputato col reddito più alto: 847 milioni ROMA. Un cantante-onorevole, Gino Paoli (sinistra indipendente) con 847 milioni, è per la prima volta in vetta alla hit-parade dei maggiori redditi dichiarati dai deputati per il 1988. La più «povera» di Montecitorio è, invece, «Cicciolina» con appena 13 milioni e mezzo: anche se due anni fa, quando indicò un imponibile di appena 2 milioni sostenendo di non aver speso di tasca propria neppure una lira per essere eletta, fu accusata dal pr, il suo partito, di aver dichiarato il falso. Le denunce dei redditi dei 630 deputati raccolte in 22 volumi rilegati (oltre 5 mila pagine), da ieri possono essere visionate. Qualsiasi cittadino, munito di certificato elettorale, può presentarsi al Servizio prerogative ed immunità della Camera, in via del Vicario, e chiedere di soddisfare la sua curiosità. Rispetto agli anni passati, la classifica generale è stata rivoluzionata. Il de Antonio Matarrese, presidente della Federcalcio, numero uno dei deputati nell'87, è al secondo posto con 732 milioni. Dietro di lui il de Felice Contu con 720 milioni e un altro cantante, il radicale Domenico Modugno, con 621 milioni. Seguono il presidente del Consiglio Giulio Andreotti con 568 milioni, poi l'industriale de Francesco Merloni con 393 milioni, la scrittrice Natalia Ginzburg (sinistra indipendente) con 361 milioni, l'ex ministro delle Finanze Giuseppe Guarino (de) con 358 milioni, l'industriale de Luigi Rossi di Montelera con 335, il sottosegretario Giuseppe Galasso (pri) con 303, il radicale Bruno Zevi con 292 milioni e l'ex ministro de dei Trasporti, Giovanni Travaglini, con 282. Nell'88, comunque, ha guadagnato più dì tutti i 952 parlamentari, il senatore della sinistra indipendente ed ex presidente della Consob Guido Rossi: un miliardo e 157 milioni: Il ministro del Tesoro, Guido Carli (de), con un miliardo e 128 milioni, è, invece, il più «ricco» tra i membri del governo. Precede Andreotti e Prandini (210 milioni). Al quarto posto, il ministro Mammì (pri) con 197 milioni. Seguono, neila graduatoria dei ministri, Ruffolo (196 milioni); Sterpa (178), Marinino (168); Rosa Russo Jervolino e Cirino Pomicino (154); De Michelis (149); Vizzini (147); Mattatila (142); Lattanzio (141); Donat Cattin (140); Gava (137); Battaglia (129); Formica (125); Gaspari (124); De Lorenzo (120); Fracanzani (107); Misasi (98); Martelli e Romita (93); Facchiano (89); Conte (83) e Martinazzoli (59). Tra i segretari politici, al primo posto figura il liberale Altissimo con 246 milioni. Precede il socialista Craxi (218), il radicale Stanzani (109), il dp Russo Spena (100), il repubblicano La Malfa (79), il de Forlani (56); il missino Fini (56) e il comunista Occhetto (55). Ecco i redditi di altri esponenti politici: il presidente della de, De Mita, 159 milioni; la presidente della Camera, Nilde Jotti, 139; l'ex segretario comunista Natta 71; il radicale Pennella 64; l'ex ministro della Difesa, Zanone, 197; l'ex ministro delle Finanze, Colombo, 164; l'ex presidente della de, Piccoli, 120; l'ex presidente del Consiglio, Goria, 143; il leader di CI, Formigoni 57 milioni. Tanta pubblicità, introdotta con la legge sulla «trasparenza» (è la n. 441 dell'82), non evita, tuttavìa, molte scappatoie. Per i parlamentari che non rendono noto il modulo Irpef 740 la sanzione è innocua: solo la lettura dei loro nomi nell'aula di Montecitorio. Ogni deputato può, inoltre, evitare di comunicare i redditi idei coniuge e dei figli. La stessa normativa vale per i redditi dei manager pubblici. Ed anche in questo caso vi sono molte lacune. Nessuno sa con precisione, ad esempio, l'esatto numero dei «grand commis» di Stato con l'elenco di tutti gli incarichi ricoperti. Molti manager possono cosi sfuggire ai controlli e farla franca. Alla Presidenza del Consiglio si dà comunque per certo che l'attuale normativa sarà presto modificata. Una delle proposte prevede che perda il posto chi rifiuta senza giustificazione di far conoscere reddito e situazione patrimoniale. Pierluigi Franz

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