Scatta l'allarme a Roma

Scatta l'allarme a Roma Scatta l'allarme a Roma Cè un patto di guerra tra Rote Armee e Qr Ma i terroristi italiani sono senza leader ROMA DALLA REDAZIONE Allarme rosso anche in Italia dopo l'attentato in cui ha perso la vita il presidente della Deutsche Bank, Alfred Herrhausen, fatto saltare in aria con l'auto da un commando della Rote Armee Fraktion. Carabinieri e agenti dei nuclei antiterrorismo sono già stati allertati per la sorveglianza di possibili «bersagli» delle Br. Sin dal gennaio dello scorso anno, infatti, fu «firmato» un patto comune tra Raf e Br per una serie di azioni terroristiche in Europa, specie nel mondo della diplomazia e dell'alta finanza. Due fra i principali interlocutori dei gruppi terroristici tedeschi, Fabio Ravalli e Maria Cappello, furono arrestati a Parigi ai primi di settembre a conclusione di un'operazione condotta dai carabinieri dell'antiterrorismo e dalla Brigade criminelle parigina. Altri brigatisti vennero catturati subito dopo in Italia, a Roma e a Napoli. Nei covi, oltre a numerose armi e munizioni, vennero trovati anche risoluzioni ideologiche e documenti che dimostravano l'alleanza ormai consolidata con la Raf tedesca e con gruppi palestinesi dissidenti, come quello implicato, ad esempio, nell'attentato al Boeing di Lockerbie. Ma un altro particolare, di certo non secondario, ha contribuito ad alimentare le preoccupazioni .degli inquirenti italiani. Il detonatore a fotocellula usato per far saltare la Mercedes di Herrhausen è identico a quello adoperato dai terroristi nell'attentato al dirigente della Sit-Siemens Beckurts nel luglio di tre anni fa. Il volantino che rivendicava l'azione terroristica era, per la prima volta, a doppia firma: Raf e Mara Cagol (la brigatista moglie di Renato Curcio morta in un conflitto a fuoco con la polizia). Secondo gli esperti dell'antiterrorismo, comunque, i rischi che le Brigate rosse riescano ad organizzare oggi un'operazione in grande stile sono minimi. Quello che si teme, piuttosto, è la reazione, un colpo di coda dei pochi militanti ormai allo sbando. Al Viminale dicono che con gli arresti dei primi di settemre a Parigi e a Napoli le Br hanno perso i loro capi. Dopo mesi e mesi di indagini, infatti, e dopo una serie di arresti di personaggi minori, i carabinieri dell'antiterrorismo riuscirono a scovare in un appartamento di rue du Faubourg 212, Simonetta Giorgieri, latitante dal 1984, Marcello Dell'Omo e Nicola Bortone. Due giorni dopo venivano scoperti a Roma altri cinque covi e catturate ventuno persone. In Svizzera veniva arrestato un altro latitante, Franco La Maestra, ed in un appartamento di Forcella altri terroristi. Appartenevano tutti alle Brigate rosse, partito comunista combattente, organizzato in due «colonne»: la «struttura Sud» e la «struttura estero». Quelle, appunto, che i carabinieri ritengono di aver definitivamente debellato. I terroristi in libertà, dicono, dovrebbero ora contarsi sulle dita di una mano.