La riscossa degli Uniati

La riscossa degli Uniati La riscossa degli Uniati In Ucraina primi passi verso il riconoscimento dei cattolici Il metropolita Juvenali: «Non ostacoleremo la legalizzazione» MOSCA. Le autorità ucraine hanno aperto la strada alla legalizzazione della Chiesa uniate, consentendole di chiedere la registrazione ufficiale come fede autonoma: lo ha annunciato ieri il presidente del Consiglio per gli Affari di culto dell'Ucraina, Nicolai Kolesnik. Secondo Kolesnik', è possibP le che la decisione utticiaie (assunta il 24 novembre) porti anche al ripristino della gerarchia ecclesiale uniate. I cattolici uniati sono almeno 4 milioni, e si definiscono «il gruppo religioso fuorilegge più consistente del mondo»; l'apertura ai cattolici ucraini costituisce una nuova manifestazione dell'atteggiamento di maggiore tolleranza religiosa ostentato da Gorbaciov (che è stato battezzato nella Chiesa ortodossa, e che l'altro ieri a Roma ha affermato' che in passato i sovietici hanno affrontato la religione «in modo semplicistico»). II capo della Chiesa uniate, il cardinale Myroslav Lubchivsky, aveva proclamato per il 26 novembre una giornata di penitenza e di preghiera; secondo quanto riferiscono attivisti ucraini, centinaia di migliaia di persone (200 mila nella sola Leopoli) hanno preso parte a messe all'aperto e manifestazioni, per reclamare la liberazione della loro Chiesa. Il metropolita Juvenali ha detto ieri di non essere contrario in linea di principio alla legalizzazione della Chiesa uniate, ma che occorre anzitutto pacificare gli animi, esercitare comprensione e tolleranza, proseguire il dialogo già avviato tra Vaticano e Chiesa ortodossa russa. In dichiarazioni rilasciate ad alcuni giornalisti, il metropolita di Kolomna ha affermato che ogni credente ha il diritto di professare liberamente la propria fede, ma la strada da seguire non è quella dell'intolleranza. Ha ricordato a questo proposito, additandolo come meto¬ do da ripudiare, l'occupazione, il 29 ottobre scorso, della cattedrale della Trasfigurazione a Leopoli (Lvov), in Ucraina, a opera di fedeli della Chiesa uniate, e ha sottolineato l'esigenza urgente di pacificare gli animi. In questo senso, Juvenali ha citato una lettera del patriarca Pimen a Papa Giovanni Paolo II, che conteneva un appello alla calma e alla pace delle coscienze; Il metropolita ha avuto parole di elogio e compiacimento per la visita in Italia del presidente sovietico Michail Gorbaciov, che ha definito un esempio di comprensione tra popoli, e ha detto di vedere con favore un viaggio del Papa a Mosca, argomento affrontato ieri da Giovanni Paolo II e Gorbaciov nel loro storico colloquio. Juvenali ha rilevato che dai discorsi del Pontefice é del Presidente sovietico non sono emersi punti di disaccordo. Interrogato sulla sua assenza ieri in Vaticano, il metropolita ha precisato che non doveva accompagnare Gorbaciov dal Papa in quanto non faceva parte della delegazione ufficiale, bensì di un gruppo di esponenti della stampa, della società e dell'opinione pubblica sovietica, e ha ricordato di essere già stato in Vaticano nei giorni scorsi. I nuovi rapporti tra l'Unione Sovietica e la Chiesa cattolica si rispecchiano anche nelle notizie che arrivano dal Baltico: il governo della Lituania, la più cattolica delle Repubbliche dell'Urss, ha raggiunto un accordo con i vescovi in base al quale dà via libera all'insegnamento della religione nelle scuole elementari. «La parola di Dio torna ad essere insegnata nelle scuole elementari della Repubblica sovietica baltica della Lituania dopo un'interruzione di quasi 50 anni», riferisce l'agenzia Tass in un dispaccio da Vilnius. [Ansa-Agi )-

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Gorbaciov, Kolesnik, Lvov, Michail Gorbaciov, Nicolai Kolesnik