E Mac batte il ciclope

E Mac batte il ciclope Edberg è Becker già in semifinale al Masters dì New York E Mac batte il ciclope // vecchio John Si carica contestando la macchina che giudicai servizi Ritrovata la rabbia agonistica, si sbarazza di Krickstein al terzo set TRNNIS NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO «Cyclops», ciclope come Polifemo, è una sorta di grosso occhione che effettua monitoraggio elettronico grazie a raggi infrarossi per stabilire se ima pallina di servizio nel tennis ha toccato il suolo entro il rettangolo di battuta o meno. Quando la palla cade fuori del rettangolo di battuta, emette un segnale acustico sul quale il giudice addetto, che resta sempre il vero arbitro della situazione, sanziona l'«out». L'importanza del ciclope diventa determinante sulle superfici veloci con palline che viaggiano a più di 200 kmh senza lasciare impronta sul terreno. Solo McEnroe, dei giocatori del circuito, è in perenne lotta con l'attrezzo: «Non soffro di paranoia, ma quella macchina infernale, in ogni parte del mondo, ce l'ha sempre con me», ha spiegato McEnroe nella conferenza stampa che ha fatto seguito al suo positivo ritorno ai Masters. Per battere il connazionale Aaron Krickstein, McEnroe ha dovuto soffrire a lungo prima di arrivare ad esprimere il gioco migliore, quello che quest'anno, dopo due anni alterni, lo ha riportato al 4° posto mondiale grazie alle vittorie in tre tornei (Lione, Dallas e Indianapolis) e ad una serie di ottimi piazzamenti in altre otto prove (semifinale di Wimbledon, in primis), con il solo passo falso agli Us Open (eliminato al 2° turno dall'tufo» olandese Haarhuis). Ma per arrivare ad impadronirsi del gioco, Mac ha dovuto ad un certo punto cercare la giusta dose di adrenalina prenendosela con arbitri e soprattutto con «Cyclops», dopo aver perso il primo set in perfetta disciplina, anzi con un pizzico di humour: «Posso domandare a mio padre, che non è il mio coach, cosa non va nel mio servizio?», chiedeva John al giudice di sedia tedesco Berger. Malgrado i trent'anni, una moglie (l'attrice Tatum O'Neil) e due figli adorati, per trovare i colpi vincenti, stimoli e cattiveria per domare l'avversario. Mac deve scaricare (o trovare) la tensione prendendosela con qualcuno. Troppo buono e tranquillo Krickstein (anche se ad un certo punto, sia pure a mezza voce, ha lasciato partire un «vaffa... John»), ha preso allora di mira gli arbitri e soprattutto il Ciclope. La scena madre nel quarto gioco del secondo set con Krickstein che mette a segno due aces un po' dubbi. Il Ciclope non emette «bip» e il giudice conferma la regolarità pur potendo dare l'out anche in assenza di segnalazione elettronica. «Devo chiedere quanto ti pagano», urla minaccioso Mac al giudice di battuta; continua a protestare a lungo con quello di sedia e questi non può evitargli l'inevitabile «cartellino giallo». Borbottando, Mac trovava però come d'incanto le armi che lo hanno fatto grande fra i grandi. Il servizio riprendeva a funzionare, i suoi tocchi acquistavano l'invenzione magica del suo polso mancino, alcune volèe avevano la grazia stilistica di un merletto. La resa di Krickstein era inevitabile. Poi era ora di bilanci. «Quest'anno ho raggiunto quanto mi prefiggevo; per completare l'opera devo raggiungere le semifinali al Madison. Mi piacerebbe proprio confrontarmi ancora una volta con Becker o Edberg. Per la vittoria finale ho solo il 10% di possibilità, le altre se le dividono Lendl, Becker ed Edberg». Per il passato: «Il 1984 è stato il mio anno più bello. Quello delle mie ultime vittorie a Wimbledon e Us Open, ma non credete che abbia dimenticato la delusione provata permettendo a Lendl la rimonta nella finale del Roland Garros. Nel 1985 ho giocato abbastanza bene sullo slancio, ma poi ho incominciato a sentire troppo la pressione». Il futuro: «Partirò prima del solito per l'Australia per prepararmi bene. E' un test importante per sapere l'andamento della stagione». Gli altri due incontri della seconda serata promuovevano in anticipo alle semifinali Boris Becker e Stefan Edberg che stracciavano i malridotti Agassi e Gilbert. RinoCacioppo Risultati — Gruppo «Laver»: McEnroe-Krickstein 5-7, 6-3, 6-2. Gruppo «Nastase»: BeckerAgassi 6-1, 6-3; Edberg-Gilbert 6-1, 6-3. Programma: oggi Lendl-Krickstein, McEnroeChang, Agassi-Gilbert; domani Edberg-Becker, Lendl-McEnroe, Chang-Krickstein. John McEnroe a 30 anni suonati ha ancora bisogno di prendersela con qualcuno per trovare la necessaria carica agonistica

Luoghi citati: Australia, Dallas, Indianapolis, Lione, New York