Tomba fuori nello slalom dei debuttanti

Tomba fuori nello slalom dei debuttanti Nel gigante di Waterville lo svizzero Kaelin conquista a sorpresa la prima vittoria mondiale Tomba fuori nello slalom dei debuttanti Sbanda sui sassi e inforca una porta nella prima manche WATERVILLE VALLEY DAL NOSTRO INVIATO L'eroe ieri è andato fuori, ha infilato con rara maestria lo stretto passaggio fra i due pali che sorreggono la bandiera, su in alto, alla sedicesima porta della prima manche, e un guardaporte dagli occhi buoni non si è fatto cogliere in fallo. Albertone Tomba, che aveva continuato fino in fondo sperando forse nella cecità o nella distrazione altrui, era quattordicesimo, un risultato paradossalmente buono se si considera che il nostro stava in testa al gruppo dei big, con Furuseth addirittura fuori dai trenta e una pattuglia di giovani rampanti al comando della gara, segno che la manche d'apertura del gigante di Waterville Valley è stata una specie di lotteria ad handicap, una follia tecnica. «Stavo andando forte e sui sassi non sono riuscito a controllare gli sci. Ho centrato in pieno una porta, destino crudele quest'anno in gigante: anche perché potevo scendere più veloce di un secondo», ha detto l'eroe all'arrivo. Niente scuse, stavolta c'è stata addirittura una confessione spontanea, dato che non esistevano le immagini televisive. «Meglio andare in Vietnam che buttarsi giù da quella lastra di ghiaccio piena di sassi» ha commentato invece Camozzi, e crediamo che l'immagine un po' troppo rétro ma condivisa dà altri, spieghi a sufficienza quel che è successo e soprattutto quel che non è successo, vale a dire una seconda unghiata di Alberto dopo il ritorno alla vittoria, e che vittoria, nello slalom di mercoledì sulle nevi gelide e assolate delle White Mountains. La seconda manche, per molti versi, ha restituito un minimo di credibilità alla gara, riportando a galla i vecchi marpioni e ridando un certo valore alla classifica. Ha vinto lo svizzero Kaelin, 23 anni, primo successo in Coppa, davanti a Eriksson e Mader e sono scivolati indietro in tanti, compreso lo svizzero Hangl che nella prima manche aveva fatto l'uovo fuori dal cesto staccando tutti di quasi due secondi. Purtroppo ha ceduto anche Luca Pesando, il ragazzo di Bardonecchia appassionato di fotografia e motocross: era sesto dopo la prima manche, con il numero 28 di pettorale, è finito quindicesimo, preceduto da Camozzi (12°) e seguito da Ladstaetter (21°). Ma la verità è un'altra, considerando i tempi della seconda manche e i distacchi della prima: se Tomba non avesse fatto l'equilibrista infilando di netto una porta, sarebbe potuto sali; re sul podio. Resta il fatto, però, che l'infortunio in gigante non ha cancellato gli echi del suo trionfo fra i paletti dello speciale. Le folle americane sono andate in delirio per lui, costringendolo a firmare centinaia di autografi, quasi come un anno fa a Ma¬ donna di Campiglio, il che significa che la simpatia di Alberto, il suo fascino, la sua aria scanzonata di ragazzo senza regole e paure hanno superato i confini italiani e sono diventati in un certo senso un patrimonio di tutti, anche dei suoi nemici. Bittner, Furuseth, Zurbriggen, Girardelli, il grande circo si è messo in fila per stringere la mano all'eroe ritrovato, e abbiamo avuto la certezza, scrutando i volti e ascoltando i commenti, che la sua vittoria non è mai una vittoria come le altre, perché diverso è il vincitore e quel che significa per lo sci. Il mondo bianco deve ringraziare Tomba per i suoi successi: è la maniera migliore per fare un regalo a se stesso. Albertone Tomba, l'altra sera, ha festeggiato con moderazione la sua uscita dal tunnel. Ha telefonato alla madre Maria Grazia, ha mangiato un bel piatto di risotto preparato dal fido Brunner ed è andato a nanna presto, come un giovane monaco che ha appena abbracciato la fede. C'è stata una trasformazione, nel personaggio, e l'abito nuovo non riguarda solo l'aspetto tecnico, gli allenamenti, la fatica sulla neve. Aibertone ha scelto di diventare uomo mantenendo però l'entusiasmo del ragazzo, e ci sembra che finora sia sulla strada buona malgrado le piccole bugie di Park City e le difficoltà incontrate in gigante. In realtà non pensiamo che Alberto Tomba possa lottare per la Coppa del Mondo, più che mai nelle mani di coloro che fanno punti anche in libera e in combinata. Girardelli, Zurbriggen, lo stesso Furuseth se si concederà presto alla discesa come molti sono propensi a giurare. Il meccanismo di Coppa è penalizzante per gli specialisti, e Alberto quest'anno è in ritardo in gigante e non si è neppure allenato in superG. Meglio non farsi illusioni, al massimo il grande azzurro potrà battersi per una piccola Coppa, specie quella dello slalom. Ma quel che conta, alla fine della storia, è che l'eroe sia ritornato sul posto più alto e più bello. Cario Coscia Tomba. Dopo la prima sfortunata manche era 14° ma II migliore del vip

Luoghi citati: Bardonecchia, Campiglio, Vietnam