«Industria, basta con gli aiuti» di Roberto Ippolito

«Industria, basta con gli aiuti» Il commissario Cee alla concorrenza Brittan ripete al Senato le accuse contro l'Italia «Industria, basta con gli aiuti» Bruxelles; i sostegni superano di 5 volte la Francia Negli Anni Ottanta le sovvenzioni cresciute del280% ROMA. La Cee vede sussidi dovunque. E non è più disposta a tollerare che lo Stato italiano li distribuisca indiscriminatamente alle imprese. Leon Brittan, responsabile della concorrenza e vicepresidente della Commissione della Comunità, giudica eccessivi i contributi pubblici rispetto a quanto concedono gli altri partner europei: «Dobbiamo tutti chiederci perché l'Italia presenti tali differenze e se non sia necessario procedere a qualche cambiamento». La Cee pone il problema in vista della erezione del mercato unico: «£' nostro dovere — spiega Brittan — riesaminare gli aiuti alla luce del 1992 e garantire che l'Italia si conformi agli obiettivi della Comunità». Brittan ha pronunciato questa requisitoria a Roma, ove è intervenuto alla commissione industria del Senato (che sta svolgendo un'indagine conoscitiva "sugli aiuti pubblici), ha incontrato i ministri dell'Industria Adolfo Battaglia (pri), delle Partecipazioni statali Carlo Fracanzani (de) e del Tesoro Guido Carli (de), ha parlato con il presidente della Confindu-' stria Sergio Pininfarina. Da alcuni mesi, l'Italia è nel mirino della Cee preoccupata per l'alterazione della concorrenza: è accusata di aver dato sussidi illegittimi per l'Alfa Romeo e la Lanerossi ed è sospettata di sovvenzionare la chimica con gli sgravi fiscali ipotizzati per l'Enimont. Per documentare l'anomalia del caso italiano, Brittan ha fornito dati a valanga. Dal 1981, gli aiuti all'industria sono aumentati in Italia del 280%, contro il lieve incremento tedesco, la stabilità francese e il calo inglese; sono ammontati a 6226 ecu (l'unità di conto europea) per occupato, contro i 1649 della Francia, i 982 della Germania e i 971 della Gran Bretagna. Nel settore manifatturiero (esclusi acciaio e cantieri) l'Italia concede aiuti maggiori di 5 volte rispetto a Gran Bretagna, Francia e Germania. A volte, poi, le sovvenzioni arri¬ vano come «agevolazioni fiscali». Pininfarina ha però replicato a Brittan che c'è il rischio di «confronti non omogenei»: vengono considerati «voci non imputabili alle imprese»; i criteri taliani sono «più trasparenti»; non si tiene conto che «le somme erogate sono molto inferiori a quelle stanziate». Il presidente della Confindustria è convinto che gli aiuti nazionali siano ai «livelli più bassi dei Paesi comunitari». Cosa fare a questo punto? Brittan ha annunciato per il 6 dicembre a Bruxelles una riunione fra i partner «per discutere il riesame del primo censimento degli aiuti e l'azione futura che la Commissione intende attuare». Il 21 dicembre si svolgerà invece il Consiglio dei ministri dell'industria per definire le disposizioni sulle concentrazioni delle imprese. Battaglia ha fatto presente a Brittan di non essere «soddisfatto dell'attuale testo del regolamento». Ha annunciato che voterà contro se non ci saranno modifiche. Battaglia chiede di «rafforzare i poteri dell'autorità comunitaria rispetto ai poteri nazionali». Nel colloquio fra il ministro dell'Industria e il vicepresidente Cee non si è parlato dell'Enimont. Ma Brittan ha confermato, nella conferenza stampa, la sua impostazione: «Per noi non esisterebbe nessun problema — ha affermato — se la legge fosse di carattere generale e applicabile a tutte le società. Se questa impostazione venisse accettata, la Comunità non avrebbe bisogno di intervenire. Altrimenti, esiste un problema di aiuti di Stato». La Cee contesta soprattutto le partecipazioni statali che si sentono perseguitate. Anche Pininfarina, ien, le ha accusate di ricevere «privilegi». Il vicepresidente della Commissione ha chiarito la sua linea: «Le iniezioni di capitale volte a coprire perdite crescenti e periodiche di un'impresa sono di norma ritenute aiuti e non possono sempre essere compatibi¬ li con il Mercato comune». Brittan ha ricordato che il capitale investito dell'Ili è stato pari al 99,3% delle perdite nel-periodo 1981-88, ammettendo tuttavia che gli aiuti all'Iri sono calati nell'87 e nell'88, segno che forse è stata «ripristinata la redditività». Bnttan (che giudica positivo l'accordo per la siderurgia) nega intenti persecutori: sono stati ammessi aiuti alle partecipazioni statali quando «erano conformi ai più ampi interessi comunitari». Roberto Ippolito te la Francia sciute del280% 2L7 li con il Mercato comune». Brittan ha ricordato che il capitale investito dell'Ili è stato pari al 99,3% delle perdite nel-periodo 1981-88, ammettendo tuttavia che gli aiuti all'Iri sono calati nell'87 e nell'88, segno che forse è stata «ripristinata la redditività». Bnttan (che giudica positivo l'accordo per la siderurgia) nega intenti persecutori: sono stati ammessi aiuti alle partecipazioni statali quando «erano conformi ai più ampi interessi comunitari». Roberto Ippolito DOVE LO STATO "AIUTA" DI PIÙ' AIUTI PUBBLICI NELLA CEE MEDIA 1981/86 IN MILIARDI DI ECU [1 ECU = 1500 LIRE] AIUTI DI STATO NAZIONALI IRLANDA I AIUTI I DALLA COMUNITÀ' 0,9 0,8 DANIMARCA FONTE: LIBRO BIANCO DELLA CEE