Enologo morto in un agguato di mafia

Enologo morto in un agguato di mafia Nel Palermitano Enologo morto in un agguato di mafia PALERMO. Due colpi di fucile spaiati quasi a bruciapelo attraverso il finestrino di una «Fiat 127» hanno ucciso all'istante l'enologo Giuseppe Gusmano, di 51 anni. Il delitto, dai retroscena ancora oscuri, è avvenuto nella tarda serata di sabato a San Cipirello, importan te centro vinicolo di cinquemila abitanti a trenta chilometri da Palermo. La vittima stava posteggiando nel garage l'utilitaria prestatagli da un amico, quando è stato affrontato da un killer sbucato dall'oscurità. La pista più battuta, perii momento, è quel la della sofisticazione vinicola, ma non sono escluse altre piste. Otto anni fa Gusmano era stato «gambizzato» all'uscita di un bar nel centro del paese. Si diceva convinto di essere stato un bersaglio per errore. Infatti, ripeteva spesso: «Hanno sbagliato, non c'entravo». Ouando le cantine sociali di li a poco cominciarono a calamitare tutta l'uva prodotta nella zona, Gusmano si convinse che avrebbe ben presto perso la clientela poiché le cantine hanno i propri enologi e si ritirò. Giuseppe Gusmano adesso non era né ricco né agiato, ma tirava avanti alla meno peggio con la moglie e le due figlie che vendono all'ingrosso biancheria per i corredi nuziali. Molte le ipotesi sul movente del delitto: un debito non saldato, una storia di donne, oppure uno sgarro nel giro dei sofisticatori di vino nel quale nessuno viene mai perdonato perché tutto ruota attorno agli astronomici ricavi dei fabbricanti di vino fatto con acqua, zucchero e coloranti. Gli inquirenti ora, dopo il delitto, si chiedono se davvero Giuseppe Gusmano fosse definitivamente uscito dagli affari del vino che hanno arricchito metà del suo paese, ma non lui. [a. r.l

Persone citate: Giuseppe Gusmano, Gusmano

Luoghi citati: Palermo, San Cipirello