La Lega evita lo «strappo»

La Lega evita lo «strappo» Rimpasto ai vertici, ma Turci resiste alla guida del «gigante rosso» La Lega evita lo «strappo» // congresso delle Coop è anticipato al '90 BOLOGNA. Lo «strappo» di luglio è stato «ricucito», il «nuovo corso» della Lega delle cooperative (un colosso finanziario-industriale da 25 mila miliardi) sarà sancito quasi sicuramente da un congresso anticipato dell'organizzazione che dovrebbe tenersi nell'autunno del 1990 che invece era fissato per la primavera del 1992. Un accordo di massima su questa data è stato raggiunto da tutte le componenti politiche che tra lunedì e ieri a Bologna si sono riunite nella sede dell'Ili.ipol, la «cassaforte» del movimento, con l'obiettivo di lasciarsi alle spalle le polemiche dei mesi scorsi e recuperare rapidamente i ritardi accumulati. La «pace» (o meglio una tregua armata) è stata sottoscritta ufficialmente ieri mattina quando il «parlamentino» della Lega ha formalizzato l'accordo votando il documento politico -programmatico che di fatto consente al presidente Lanfranco Turci, al vice Luciano Bernardini, insieme al nuovo ufficio di presidenza, di condurre il gigante rosso verso la rifondazione. Il via libera alla nuova gestione della Lega ha comunque soltanto sopito i contrasti che sono esplosi persino all'interno della componente pei, in merito alle strategie del «gigante rosso», ad un bivio tra l'autostrada del mercato globale e gli stretti vicoli della solidarietà mutualistica. A confermare il clima incerto lunedi notte ha provveduto proprio la componente di maggioranza che hu fatto passare, con il 40% tra contrari e astenuti, il nuovo esecutivo comunista che rappresenta l'organismo decisionale della componente. Ma il gap più evidente è stato segnato ancora una volta dalle posizioni difficilmente conciliabili delle grandi e picco¬ le imprese: le prime decise a mantenere e accrescere la loro velocità, scavalcando magari la struttura politica, giudicata lenta e farraginosa, le seconde tese a rivendicare una politica di gruppo che le preservi dai rischi dell'economia a tutto campo. E' questo lo scenario che farà da sfondo ai dodici mesi che separano la Lega dal congressocostituente, che sarà preparato dal nuovo ufficio di presidenza, formato ufficialmente da Lanfranco Turci, presidente, Luciano Bernardini, vice, dai confermati Rosafio e Bonella e dai nuovi entrati: Mariano, Gori (considerato uno dei manager intellettuali più vivaci del movimento, vicino alle posizioni di Claudio Martelli), Fletcher, Alberghetti, Malucelli, Barberini, Grassocci e Baione. In totale sei comunisti, quattro socialisti e due repubblicani. [r. e. s]

Persone citate: Barberini, Bonella, Claudio Martelli, Gori, Lanfranco Turci, Luciano Bernardini, Malucelli, Turci

Luoghi citati: Bologna