Jet esplode: «Bomba dei narcos» di E. St.

Jet esplode: «Bomba dei narcos» Rivendicata dai boss della coca la tragedia del Boeing nel cielo di Bogòta Jet esplode: «Bomba dei narcos» // disastro alla periferia della capitale, poco dopo il decollo: le vittime sono centosette Telefonata ad una radio: «Su quell'aereo c'erano cinque informatori della polizia» BOGOTA'. I narcotrafficanti colombiani hanno rivendicato le 107 vittime di una delle più gravi sciagure della storia dell' aviazione colombiana: ieri mattina un Boeing 727 della compagnia di bandiera «Avianca», con 101 passeggeri e 6 uomini di equipaggio, è esploso in volo mentre sorvolava la periferia meridionale della capitale Bogotó, ed è precipitato in fiamme lasciando dietro di sé una scia di corpi e oggetti in caduta libera, per schiantarsi infine con un boato. Nessuno è sopravvissuto. I rottami si sono dispersi su un raggio di quasi quattro chilometri. L'organizzazione degli «estradami» (così vengono definiti i baroni della droga colombiani la cui estradizione è stata chiesta dagli Stati Uniti) ha rivendicato l'attentato con una telefonata alla catena di stazioni radio colombiana «Caracol»: una voce anonima ha detto che la sciagura è stata provocata da una bomba, piazzata a bordo perché sul jet si trovavano cinque «zapos» (in gergo informatori della polizia). La tragedia è avvenuta appena sei minuti dopo il decollo dall'aeroporto El Dorado (alle 7,13 locali, corrispondenti all'una e tredici in Italia) ed è stata osservata da un apparecchio militare colombiano: uno dei piloti ha detto di aver udito chiaramente due esplosioni, una di poca entità seguita da una seconda molto più forte. Subito sono cominciate a fioccare alle stazioni radio telefonate di gente che dava notizie della sciagura. «Ho visto una palla di fuoco esplodere in aria»; «Un aereo è scoppiato e si è disintegrato»; «Si è aperto in due ed è precipitato a pezzi che scendevano come tanti fogli di carta»; «Il muso cadeva come un'immensa cometa di fuoco e venivano giù corpi, carte e valigie come quando un aereo lancia volantini pubblicitari» hanno raccontato i testimoni. Il Boeing era in volo di linea verso Cali, un grosso centro industriale del Sud-Est del Paese; i passeggeri erano soprattutto dirigenti e uomini d'affari con le loro famiglie, al ritorno dal fine settimana nella capitale. Tra le vittime figurano anche il cantante e compositore Gerardo Arellano, e un alto funzionario della Banca mondiale, il salvadoregno Miguel Diaz. Le squadre di soccorso giunte rapidamente sul posto — il comune di Soacha, una zona industriale a Sud di Bogotó — hanno trovato la scatola nera con la registrazione, e hanno cominciato a recuperare le salme. Le indagini sono state affidate ai servizi di sicurezza, alla sezione esplosivi della polizia e ad una squadra speciale di agenti dell'aeronautica. I responsabili dell'inchiesta non si sono ancora pronunciati sulla rivendicazione dei narcotrafficanti. Secondo la torre di controllo, subito prima della sciagura il pilota del Boeing ha fatto sapere che a bordo tutto procedeva regolarmente. L'attuale guerra tra i trafficanti di cocaina e le autorità colombiane è entrata nella fase più acuta il 18 agosto scorso quando i narcos fecero uccidere il candidato liberale alla presidenza della Repubblica Luis Varlos Galan, crivellato di proiettili in una strada di Bogotà nonostante fosse protetto da una scorta di 68 uomini. Per reazione all'omicidio il presidente Barco accondiscese all'estradizione dei re della coca negli Stati Uniti; ma contro questo temuto provvedimento («Meglio una tomba in Colombia che una cella negli Stati Uniti» dicono i re della coca) i narcos hanno rilanciato l'offensiva. Di recente hanno ucciso, fra gli altri, il deputato Luis Fernando Madera e il giudice Marìela Espinoza, e hanno massacrato cinque poliziotti con una bomba; finora però non avevano mai compiuto stragi ai danni di aerei, [e. st.]

Persone citate: Barco, Espinoza, Gerardo Arellano, Luis Fernando Madera, Luis Varlos Galan, Miguel Diaz

Luoghi citati: Bogota', Bogotà, Colombia, Italia, Stati Uniti