E Biondi s'inchina di Gianni Romeo

E Biondi s'inchina Entusiasmo a Saluzzo per la sfida sui 100 si vinta da Lamberti E Biondi s'inchina L'azzurro si conferma e precede in 49 31 il californiano (49"72) «Questo successo è gioia di giornata, solo un bell'episodio» SALUZZO DAL NOSTRO INVIATO Una fiammata agonistica di alta intensità ha bruciato in 49 secondi e spiccioli le tensioni che avvolgevano una specialissima sfida sui 100 stile libero. Quando ci sono tre primatisti mondiali in acqua, anche se la data non è propizia e lo scenario anziché la Scala è un teatrino di provincia, nessuno ci sta a perdere. Ma uno solo vince, in questo caso Giorgio Lamberti, che si è regalato questo suggestivo traguardo di giornatalasciando indietro l'uomo-torpedine. L'unico uomo al mondo, Matt Biondi, finora capace sui 100 di scendere sotto i 49", con quel fantastico record di 48"42 che per tutti i suoi avversari sembra ancora la luna. Gara molto intensa, si diceva, nella piscina di Saluzzo presa d'assalto dal pubblico con due ore di anticipo per conquistare quel migliaio scarso di posti a disposizione. Lamberti ha sempre guidato il treno, ha viaggiato sulla locomotiva. Di pochissimo davanti a Jager il primatista mondiale dei 50 alla prima virata (25 metri), di un nulla su Biondi la torpedine ai 50 (un centesimo, 24"03 e 24"04), poi sempre più avanti, pochi centimetri messi insieme a ogni bracciata, per chiudere in 49"31 contro i 49"72 di Biondi. Il quale ha detto: «La mancanza di allenamento mi ha tradito negli ultimi 25 metri. Ma era la prima volta che nuotavo i 100 dopo l'Olimpiade di Seul, riscoprivo la mia specialità con parecchio nervosismo addosso, e ho perso contro un grandissimo campione. Torno a casa ottimista perciò, e con più motivazioni per riprendere in pieno la strada verso i mondiali». Che le eliche della torpedine non girassero a pieno regime lo dicono i tempi parziali. Biondi, uomo dai 50 metri conclusivi micidiali, ha perso invece proprio nella fase discendente della gara 40 centesimi nei confronti di Lamberti. Lo conferma l'impressione visiva: la linea di galleggiamento del californiano non era a pelo d'acqua, mai i suoi piedoni numero 49 riuscivano a scaricare cascate di schiuma in superficie: sembrava una nuotata affogata. Ma dopo aver concesso le logiche attenuanti al primatista della specialità, sarà bene spiegare perché Lamberti può comunque andar fiero di questo successo. Intanto perché anche il bresciano per ora è un campione dimezzato, è ben lontano dal top, essendo questa di Saluzzo solo la sua terza gara della stagione. Poi perché la sfida avveniva sul terreno più favorevole al californiano, i 100, e non sui suoi prediletti 200 metri. E ancora perché pur in questa fase di rodaggio ha dimostrato di possedere integro l'istinto vincente del campione di razza stimolato da illustri avversari. Non c'è l'appagamento che sempre si teme in chi ha raggiunto il vertice. Il suo tempo si colloca a sette centesimi soltanto dal primato italiano ed europeo stabilito a Bonn, 49"24, che ha ben altro valore perché ottenuto in vasca da 50, con due spinte in meno. Una sola volta Lamberti aveva fatto meglio in vasca piccola, 49" 1 manuale, quindi meglio per modo di dire. E infatti rileva: «Il cronometro è il miglior complimento alla mia gara, dimostra che sto migliorando». Poi, correttissimo: «Che effetto mi fa l'aver battuto Biondi? Una gioia di giornata, un bell'episodio. Ma se lui era davvero lui chi l'avrebbe acchiappato?». Gianni Romeo I bresciano Giorgio Lamberti

Luoghi citati: Bonn, Saluzzo