Svp: la vertenza resta aperta di Giuliano Marchesini

Svp: la vertenza resta aperta Magnago vuole una soluzione concordata sui poteri dello Stato in Alto Adige Svp: la vertenza resta aperta «L'Austria non firmerà la quietanza liberatoria senza garanzie sul futuro del pacchetto» Al congresso del partito i giovani guardano all'Est: «L'appartenenza all'Italia non è eterna» merano DAL NOSTRO INVIATO «Devo dire con molta franchezza: se non viene trovata una soluzione concordata in questa materia assai importante per la futura tutela della nostra autonomia, la Siidtiroler Volkspartei non potrà raccomandare all'Austria di rilasciare la dichiarazione di fine vertenza». La materia di cui Silvius Magnago parla, all'apertura del 37° Congresso della Svp, è la legge sui poteri di indirizzo e di coordinamento dello Stato, che secondo i dirigenti del partito di raccolta sudtirolese finirebbe per «minare» la vita autonomistica della Provincia di Bolzano. Sulla soglia dei 75 anni, Silvius Magnago tiene ancora le redini della Volkspartei. Il presidente del partito sudtirolese indica l'indispensabile perché si metta fine alla questione dell'Alto Adige. «Manca tuttora — insiste — una dichiarazione vincolante dello Stato che misure del pacchetto ed il loro contenuto non potranno essere modificale senza il consenso dei rappresentanti del gruppo linguistico tedesco e ladino». Quei poteri di indirizzo e coordinamento dello Stato restano dunque il nodo principale per la chiusura della vertenza dell'Alto Adige, alla quale si po¬ trebbe arrivare entro il prossimo anno, «salvo sorprese». Sono comunque otto le condizioni che la Volkspartei pone per dare il consenso al rilascio da parte di Vienna, partner dei sudtirolesi, della cosiddetta «quietanza»: si tratta di questioni che riguardano le ultime norme di attuazione dello statuto di autonomia della Provincia di Bolzano e certi problemi sorti in questi ultimi anni. Tuttavia, Magnago non è poi così duro. Tiene fede alla sua diplomazia. E riconosce, in fin dei conti, che «sono stati fatti alcuni passi in avanti verso la chiù sura del pacchetto, anche grazie alla comprensione dimostrata dal governo». Si dice che questo Congresso della Svp sia abbastanza tranquillo, rispetto ad altri che hanno segnato momenti di tensione ali interno del partito di raccolta sudtirolese. Ma anche in questa occasione non manca qualche motivo di inquietudine. Per esempio, l'intervento del presidente del movimento giovanile della Volkspartei, Christian Waldner, riporta un certo clima di irredentismo. Sull'onda dei mutamenti in corso nei Paesi dell'Est, Waldner arriva a sostenere che «anche l'appartenenza dell'Alto Adige ali Italia non è eterna». Un pensiero alla modifica del confine del Brennero, l'obiettivo di «riunire il Tirolo». Ma su questo argomento ha già detto la sua Silvius Magnago, alla vigilia del Congresso: «Quella che viene dai Paesi dell'Est è una richiesta di autodeterminazione che si riferisce a situazioni interne. Decidere del proprio destino non significa cambiare le frontiere». Tra i problemi locali ce n'è uno che preoccupa in particolare Magnago, anche per la concorrenza dei Verdi: «E' cresciuta l'esigenza di conservare la qualità della vita, messa seriamente in pericolo. I responsabili politici debbono impegnarsi affinché vengano mantenuti entro limiti tollerabili i sacrifici chiesti al nostro ambiente». Giuliano Marchesini Silvius Magnago, presidente della Svp

Persone citate: Christian Waldner, Magnago, Silvius Magnago, Waldner

Luoghi citati: Austria, Bolzano, Italia, Tirolo, Vienna