PERCHE' DUBCEK NON BASTA
PERCHE' DUBCEK NON BASTA PERCHE' DUBCEK NON BASTA militare di ventun anni orsono, l'eliminazione politica e civile del gruppo riformistico dubtekiano, l'insediamento al potere dopo il '68 di pretoriani filosovietici senza volto e senza immaginazione (non un piccolo Kadar fra essi) hanno contribuito a falciare e isterilire il terreno sotto i piedi di ogni potenziale opposizione articolata. Oulxek era un isolato the, ritenendosi un comunista dal volto umano, ma pur sempre | comunista, ha sempre evitato il contatto con gruppi e dissidenti di orientamento libertario e de- | mocratico. La -Charta 77» o il «Forum civico» erano più the al- j tro in Cecoslovacchia movimenti morali, affidati all'iniziativa di \ |x>chi coraggiosi, come Tigrid o Havel in patria, ojìri Pclikan all'estero Ma c'è un'altra importanti ragióne storica che può spiegar'1 l'assenza di un movimento di ricambio al potere comunista sfasciato. Questa ragione si chiama Masaryk. Se in Polonia o in Germania Orientale il dissenso ha saputo, in qualche modo, organizzarsi \ all'interno o a latere delle strutture comuniste, in Cecoslovacchia non c'era nulla che potesse crescere all'ombra del comunismo dopo il colpo di Stato del 19-1* e l'intervento del 1968. Quel colpo staliniano e quell'intervento breznevrano hanno segnato prima un ventennio, poi un quarantennio durante cui l'unica autentica democrazia liberale conosciuta dall'Europa (.entrale tra le due guerre, la democrazia liberale dei Masaryk e dei Benes, è stata sistematicamente vilipesa, sradicata, impedita in ogni sua possibile torma di rinascita parlamentare o subparlamentare. Polacchi, tedeschi orientali, ungheresi, che dai lontanissimi Anni JO c $0 non conoscono una vera democrazia di torma occidentale, oggi la cercano e la inventano di giorno in giorno in uno spazio per tosi dire vernine: lo spazio ancora ignoto del postcomunismo Per ceki e slovacchi la stesa parola -postcomunismo- non ha senso se legata all'ipotesi di una rinascita demor.itn ,i Intatti, e nel periodo anteriore a quello comunista, è negli Anni 20 e SO (per tacere della splendida crescita nell'epoa absburgica) che i cecoslovacchi ritrovano ti modello di un'economia pluralistica, di una democrazia industriale, di un benessere diffuso di cui lo stessi i -socialismo dal volto umano se Breznev l'avesse consentito, sarebbe stato probabilmente -ina pallida copia. beco perché la ( Cecoslovacchia, al momento del i rollo di un sistema che sul suo corpo ha scavato le stesse piaghe anac ronistichc a suo tempo prodotte dalla dominazione ottomana sul corpo di altre nazioni cristiane, si trova senza una reale opposizioni- organizzata con cui riempire il vuoto improvviso. Alla sua non organizzazione pratica corrisponde però la totalità nazionale del sentimento d'opposizione. E' tutta una nazione che oggi nega alla radice l'occupazione di tipo ottomano che ha subito per quattro decenni. Ed è nel passato masarikiano che essa è naturalmente portata a vedere si futuro, e non altrove. Se non ci sono gruppi forti, né grandi vocazioni individuali al postcomunismo, ce pero in ogni cecoslovacco, anche adolescente, il seme della nostalgia collettiva per un modello di efficienza democratica che ha già funzionato bene ieri e che, secondo loro, potrebbe tornare a funzionare ancor meglio domani. Enzo Betti za
Persone citate: Benes, Breznev, Enzo Betti, Havel, Kadar, Polacchi
Luoghi citati: Cecoslovacchia, Europa, Germania Orientale, Polonia
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