Inviato della «Stampa», aveva cinquantadue anni di Clemente Granata

E' morto Clemente Granata Dopo lunga malattia, era stato cronista degli anni di piombo ed esperto di scuola E' morto Clemente Granata Inviato della «Stampa», aveva cinquantadue anni Dopo lunga malattia è morto Clemente Granata, inviato della «Stampa», apprezzato da tutti per le qualità professionali, ma prima ancora per quelle umane. Era nato a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, 52 anni fa. Aveva cominciato questo mestiere negli anni dell'Università come corrispondente da Bra per la «Gazzetta del Popolo», che lo aveva pò: assunto in cronaca. Alla «Stampa» era arrivato nel '69. Per la sua preparazione (era laureato in Legge) il giornale lo aveva incaricato della cronaca giudiziaria c anche di inchieste di carattere sociale. Ma presto erano venuti gli anni di piombo e Granata si era occupato di terrorismo, rosso e nero. Ed è su questo diffìcile fronte che ha dimostrato tutto il suo valore di giornalista e di uomo. E' andato ivanli, giorno per giorno, anno dopo anno, con coraggio e senza cedimenti, prendendo atto delia realtà, attento a essere preciso e soprattutto onesto i con i lettori. Con questo scrui poJo ha seguito il primo e lungo processo alle Brigate rosse nell'aula bunker di Torino. E proprio perché le sue cronache erano precise ed oneste è stato spesso minacciato, da una fazione e dall'altra. Se la cosa lo ha turbato, lui non lo ha lasciato cupire. Comunque, non ne ha tenuto conto. Nel 1977 è diventato inviato. Il terrorismo andava esaurendosi e a Granata si è chiesto di occuparsi della scuola. Un campo nuovo. Dopo pochi mesi ne conosceva tutti i problemi, dalle elementari all'università, in particolare quelli sindacali. E anche qui sono emerse le sue doti di equilibrio e di imparzialità. Un anno fa il giornale lo ha incaricato di coordinare i corsi dei giovani che avevavo vinto le borse di studio di giornalismo. E' stato scelto lui per la sua grande padronanza del mestiere e per la sensibilità indispensabile in un incarico delicato. Una scelta giusta, e quei suoi allievi che gli si erano molto affezionati adesso lo ricordano con rimpianto. Ma a Clemente erano affezionati, e lo rimpiangono, tutti alla «Stampa», per la simpatia che sapeva suscitare e per la generosità. E tutti gli sono grati anche per il suo impegno sindacale. Cedendo alle insistenze dei colleghi, aveva accettato di rappresentarli più volte nel comitato di redazione e nell'Associazione Stampa Subalpina. Alle elezioni dei giornalisti ha sempre ricevuto un consenso plebiscitario. Due anni fa è stato colpito da una forma tumorale assai grave. Un diffìcile intervento chirurgico gli aveva dato qualche speranza. Non era tipo da crearsi illusione e ha cercato di vivere serenamente, riuscendovi, quest'ultimo periodo. Ancora tre settimane fa, pur molto debole, è venuto al giornale, felice di ritrovarsi per un pomeriggio tra gli amici vecchi e nuovi. Poi la situazione è precipitata. Ha avuto almeno la buona sorte di essere sempre accudito dalla dolce e coraggiosa signora Marisa, sua moglie. Ieri pomeriggio, la crisi fatale. Clemente Granata

Persone citate: Clemente Granata, Granata

Luoghi citati: Alessandria, Bosco Marengo, Bra, Torino