Ora le due ruote cercano spazio
Ora le due ruote cercano spazio Problemi e soluzioni per il futuro Ora le due ruote cercano spazio MILANO DAL NOSTRO INVIATO Il Salone del ciclo e motociclo, aperto martedì a Milano, è un vero trionfo per la bicicletta: tutte bellissime, lucidissime, coloratissime, sia in versione corsa con materiali sofisticati, sempre più leggeri e resistenti, sia in versione «Mountain Bike», per tuffi ecologici su monti, spiagge e colline, ma anche per percorrere le strade cittadine su un mezzo confortevole, rappresentano un mercato, tuttora in crescita, stimabile per l'Europa in 13.000.000 di unità e in 1.350.000 per l'Italia. La rassegna milanese resta, comunque, al di là di questo bellissimo e prepotente ritorno della bicicletta, il tempio del centauro mondiale, portando dietro di sé i problemi, non soltanto finanziari, di produzione e di vendita di un settore che per anni ha sofferto di una crisi che sembrava irreversibile, ma che nel 1989 ha ripreso a tirare. I visi distesi e sorridenti dei rappresentanti delle 1500 aziende di 25 Paesi presenti al Salone, confermano la speranza di un futuro migliore ed insieme la volontà di un diverso approccio, meno ostile e più propositivo, sui problemi di maggiore attualità: parcheggi, corsie preferenziali per moto e scooter, piste per biciclette, segnaletica adeguata, educazione stradale nelle scuole, obbligatorietà del casco in città. Accanto alle piste ciclabili, per le quali esiste già un disegno di legge che giace, purtroppo, in Parlamento, alle corsie preferenziali e alla necessità di non intervenire con nuove norme sul settore dei ciclomotori, il presidente dell'Eicma, ing. Bianchi, ha di nuovo chiesto una revisione della legge sul casco obbligatorio, proponendo che ai maggiorenni sia concesso «di circolare nelle aree urbane sui motocicli oltre 50 ce di cilindrata senza casco, ma con l'obbligo di averlo a bordo». In proposito, il presidente della commissione Trasporti della Camera, on. Maccheroni, che abbiamo incontrato alla rassegna, ha detto che «fra breve la commissione affronterà l'esame della legge governativa, conosciuta come "pacchetto di sicurezza". L'obiettivo — ha precisato — è il riordino di tutta la normativa e, in particolare, la modifica del vecchio codice della strada. La proposta prevede anche l'istruzione ob¬ bligatoria nelle scuole sui problemi della sicurezza stradale. Sarà un dibattito — ha concluso — a 360 gradi, dalla patente europea, all'obbligatorietà del casco, alle cinture di sicurezza». Sul piano della produzione, abbiamo parlato con Matteo Pagliano, direttore generale del Gruppo Piaggio, la prima realtà italiana ed europea del settore e quarta nel mondo dopo Honda, Yamaha e Suzuki. E' un gruppo industriale e finanziano con 8800 dipendenti in Italia e all'estero e con un fatturato consolidato di 1320 miliardi nel 1989. La Piaggio ha voltato pagina e si è presentata, per la prima volta a Milano, «con uno spirito di gruppo che unifica, presentandoli in una visione unitaria e coordinata, i diversi marchi e prodotti del Gruppo (moto, scooter e biciclette) con Piaggio, Gilera, Puch, Motovespa, Bianchi, Legnano, Chiorda, Touring e Wolsit». Il 72% del fatturato '89 del Gruppo, ha detto il suo direttore, deriva dai veicoli a motore a 2 e 3 ruote, che resta il vero «core business» dell'azienda, l'8% riguarda le biciclette, il 20% le attività diversificate. «Il mercato europeo fino a 50 ce è stimabile, per il 1989, in 1.300.000 unità con un trend in crescita di oltre il 6% e la quota Piaggio è del 37%; quello oltre i 50 ce in 570.000 pezzi e la Piaggio è presente con il 10,4% del mercato. Per l'Italia le stime sono di 380.000 unità vendute (4-10% sul 1988) fino a 50 ce, dove la quota Piaggio è del 67% e di 112.000 oltre i 50 ce, in lieve flessione su 11 '88, con una quota per il Gruppo del 17%». Sugli obiettivi 1990, Pagliano ha detto che «per l'Italia contiamo di portare la nostra quota di mercato al 70% nel segmento 50 ce e del 20% nelle cilindrate superiori. In Europa prevediamo di raggiungere, rispettivamente, il 40 e il 15%». Il direttore della Piaggio ha concluso con una anticipazione che, ha detto, non riguarda strettamente le due ruote, ma è altrettanto importante: «Nel prossimo aprile presenteremo il quadrifido denominato "Ape Poker", dotato di un motore a 4 tempi a benzina di 442 ce con cambio a 5 marce e portata di 8 quintali, per rispondere, con sempre maggiore efficacia, alle crescenti esigenze del trasporto leggero». Renzo vlllare
Persone citate: Maccheroni, Matteo Pagliano, Mountain, Pagliano, Puch
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