Fascetti: «Non siamo degli acrobati» di C. Mal.

Fascetti: «Non siamo degli acrobati» SERIE B ^WMMUMMMn^^ 1 conti tornano in classifica e al botteghino (spettatori e incassi), e il Toro rifiuta le critiche Fascetti: «Non siamo degli acrobati» // tecnico seccato: «Ogni domenica si vuole di più da noi» TORINO. Sul Filadelfia ha I smesso di piovere, ma Eugenio j Fascetti e sempre scuro in volto | e convinto che il governo sia ladro. L'altro giorno il boss era incavolato per via del campo ridotto a una risaia. Stavolta se la prende con i diluvi di critiche che hanno accompagnato le ultime non travolgenti uscite granata. E' bastato un piccolo abbassamento di tono, un leggero scarto laterale, qualche liscio di Pacione sotto porta. «Risultato? A leggere i giornali oggi sembriamo gli ultimi in classifica, invece che i primi», commenta l'Eugenio, che conserva la brutta abitudine di avvelenarsi le (n'ornate coi ritagli di stampa. Ma se avesse ragione? Mentre scopre la terribile bellezza di una trasferta a Licata, il Torino fa i conti. E i conti tornano, tutti. Quelli della classifica, e quelli del botteghino, a riprova che le vie del pallone sono infinite. Trentatremila spettatori per Torino-Foggia contro i 17 mila persi nella nebbia di Juve-Karl Marx Stadi, i 22 mila di Roma-Lazio. E allora, cos'è che non va? Fascetti fa una smorfia, poi comincia a perdere parole: «Non va che dal Torino si pretende sempre di più, come da un trapezista che debba rendere il "numero" ogni volta più difficile, a rischio di rompersi il collo. E' colpa della stampa». Non ne dubitavamo. Ma a lei questa squadra piace così? «Molto, anche se siamo ancora lontani dal top di gioco. Del resto, se fossimo al massimo ora avrei sbagliato tutto. Eppure viaggiamo verso i 56 punti finali, abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa». Si dice che l'attacco si sia un po' imballato. Mailer non segna. Pacione mangia gol.... «Pacione sta giocando bene. E' in pregresso, come tutto il Torino. Mi fenno ridere quelli f che ricordano la goleada al Pescara. Sette gol con sei tiri in porta: non succede più neppure in Interregionale. Col Foggia era una cosa seria». E Muller? «Col Torino è rientrato in nazionale, come Skoro. Si vede che non vanno tanto male». Ma vale la pena di impiegare tre punte per segnare due gol in cinque partite? «Questa è una delle tante possibilità. Ho la fortuna di avere tanti giocatori. A Pisa mancavano Muller e Skoro ed è stata la nostra miglior partita». Per lei è stato più difficile inserire i nuovi o i vecchi? «I vecchi, senza dubbio. Far dimenticare una retrocessione è sempre stato un problema. Pensi alle esperienze di Lazio, Bologna, Cagliari, Genoa». Bisogna ammettere che a lei l'impresa è riuscita. Cravero, per esempio... «Cravero è tornato il miglior libero d'Italia, a parte Baresi Scommette che va al mondiale?». Ma secondo lei, Vicini lo viene a vedere in serie B? «Secondo me, dovrebbe. Tra l'altro quest'anno la B ha più novità tattiche della A. Cito il Parma di Scala, o il Foggia di Zeman. Sarà che ci sono meno pressioni sugli allenatori, che si è più liberi di inventare. Prenda il mio amico Sacchi. Ha vinto scudetto e coppa, ma a ogni sconfitta lo processano». E in giro per il mondo, novità ce ne sono? «Tutti scoprono il modulo brasiliano, con tre difensori centrali e due terzini-ali. Ma lo faceva già il Belgio di Thys nell'80. In serie A comunque non è arrivato nemmeno questo. Però non mi faccia dire altro, se no dicono che ce l'ho col mondo. Io invece, per un anno, vorrei lavorare in pace». Sarà vero? [c. mal.]