Alle armi l'unico giudice
Alle armi l'unico giudice L'esercito potrebbe mandare in crisi la giustizia a Potenza Alle armi l'unico giudice Se ne andrà a fine mese il magistrato delle indagini preliminari Il presidente del tribunale a Martinazzoli: «Non possiamo sostituirlo» POTENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'unico giudice delle indagini preliminari del tribunale di Potenza deve partire militare e l'attività giudiziaria rischia la paralisi. Pasquale De Luca, 27 anni, da 3 in magistratura, è atteso al distretto militare di Foggia per la fine del mese: altri rinvìi non sono possibili. E l'amministrazione giudiziaria — a Potenza ma anche a Roma — pare paralizzata: a qualche giorno dalla scadenza dell'ultimatum della cartolina-precetto non riesce né a sostituirlo, né ad ottenere una dispensa dal ministro della Difesa. E' vero che l'organico prevede due giudici per le indagini preliminari, ma De Luca è solo in questo nuovo ruolo perché l'altro ma- Sistrato, ex giudice istruttore, ève prima esaurire — come ha stabilito il Csm — i procedimenti pendenti e poi attendere alle nuove funzioni del codiceVassalli. Ma è proprio il nuovo codice di procedura penale ad attri¬ buire al «Gip» compiti di filtro per tutta l'attività giudiziaria; una funzione chiave che non può restare scoperta. L'unica soluzione praticabile, ma solo teorica, è il distacco in questo ruolo di un giudice della sezione civile. Ma nella sezione civile i magistrati sono solo tre; se uno viene distaccato non si può più nemmeno costituire il collegio giudicante; sarebbe la paralisi di una sezione che conta a Potenza 6 mila procedimenti in attesa di definizione. Parrà strano, ma l'unica soluzione può arrivare dal ministro della Difesa Martinazzoli. Da lui si attende una risposta affermativa all'istanza avanzatala dal giudice De Luca a settembre. Un'istanza accompagnata da una relazione al ministro della Giustizia e al Csm dal primo presidente della Corte d'Appello e dal presidente del tribunale. Anche il consiglio dell'ordine forense ha fatto le sue pressioni perché al giudice potentino venga risparmiata la «naja» per ragioni oggettive di lavoro. La risposta ufficiale di Martinazzoli ancora non c'è stata, gli ottimisti dicono che comunque c'è ancora tempo, ma i bene informati nel Palazzo di giustizia affermano che il ministero avrebbe già deciso per il «no»; anche se non si conoscono le motivazioni di tanta severità. De Luca sa bene di non essere nelle condizioni richieste dalla legge del '64 per ottenere l'esonero, ma sa anche che forse è il primo caso del genere: un magistrato troppo giovane, entrato in magistratura presto, a 24 anni, è diventato indispensabile: condizioni che dovrebbero giocare a suo favore; basterebe un po' di elasticità, un'interpretazione estensiva della legge E dalla sua parte pare ci siano anche i numeri: i contingenti militari che sono partiti nell'89 sono stati alleggeriti di ventimila unità, e quindi le esigenze militari non paiono così urgenti come quelle della giustizia. Edmondo Soave
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